Verdi Calabria: “I cambiamenti climatici non avvengono a caso!”

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Il tempo a disposizione per invertire la rotta si assottiglia sempre di più! Le decisioni in sede politica non coincidono più con i tempi che occorrono per modificare i cambiamenti climatici, che, invece, esigono interventi immediati, drastici e soprattutto di un mutamento radicale, sia degli stili di vita, sia dei sistemi produttivi. Purtroppo, a causa di mancati interventi appropriati e alla lentezza di quelli messi in atto si è determinato quanto annunciato recentemente dall’Organizzazione Meteorologica Mondiale (OMM), ufficializzando la notizia che per la prima volta è stato superato, su scala globale, il livello fatidico delle 400 parti per milioni (ppm) di concentrazione di anidride carbonica (CO2) nell’atmosfera.

Lo sostiene Enzo Pianelli, Componente Esecutivo Regionale dei Verdi Ecologisti Calabria in una nota in cui spiega inoltre che “Tale soglia - continua la nota - è da sempre considerata il limite massimo da non superare in quanto determinerebbe un aumento di temperatura media globale di molto superiore a quella che lo scorso dicembre, a Parigi, la Conferenza Mondiale sul Cambiamento Climatico ( la COP21) ha deciso di contenere l’aumento massimo di 1,5 gradi centigradi,a umento questo che, a giudizio degli scienziati, scongiurerebbe il verificarsi di eventi disastrosi per il Pianeta”.

“D’altronde – prosegue - i segnali che qualcosa è già cambiato non mancano e, infatti, non c’è parte del mondo che a più riprese viene investita da fenomeni fortemente devastanti, collegati direttamente con l’aumento di temperature. Le alluvioni, che si susseguono sempre più frequentemente rispetto al passato, le siccità prolungate, lo scioglimento dei ghiacciai sono fenomeni che non hanno più bisogno di conferme scientifiche, tant’è che sempre più un’ampia fetta di popolazione è costretta a fare i conti con tali fenomeni con conseguenze drammatiche”.

Guardando i disastri attuali e quelli prevedibili in futuro Pianelli evidenzia che “la politica arranca e non risulta più in grado di dare risposte adeguate, sia sul piano globale che su quello locale. Gli accordi internazionali, sottoscritti a livello mondiale e su scala europea, non bastano più! Senza una rigida e rapida applicazione i suddetti impegni istituzionali risultano essere, come sono, buone intenzioni e basta. Se la politica che occupa e guida le istituzione non risulta abbastanza adeguata ad affrontare la questione dei cambiamenti climatici non ci resta che fare da soli. Quindi, se la credibilità istituzionale viene meno diventa necessario sviluppare una forte sensibilità individuale ed agire singolarmente.”

Le azioni che dovevano essere intraprese, aggiunge il rappresentante dei Veri, “in base a provvedimenti legislativi e a incentivi finanziari emanati dalle istituzioni, ad ogni livello, da quello comunale passando per quello regionale, fino a livello europeo, vanno messe in atto singolarmente dai cittadini. La riduzione delle emissioni di anidride carbonica in atmosfera, al punto che siamo arrivati, diventa un fatto di coscienza personale e di responsabilità verso le nuove generazioni. I sistemi di produzione energetica, i sistemi di riscaldamento e raffreddamento degli edifici pubblici e privati, il trasporto a lunga e breve percorrenza, i sistemi di illuminazione ed altro ancora sono i responsabili dei cambiamenti climatici, rispetto ai quali ognuno di noi può dare un proprio contributo adoperandosi con un comportamento equo e responsabile”.

“Adottare sistemi di autoproduzione di energia pulita o in alternativa scegliere produttori e fornitori che utilizzano tali fonti - sostiene invece Aurelio Morrone, Co-Portavoce dei Verdi Ecologisti Calabria - è un passo che ognuno può fare con pochi sacrifici. Qualche esempio? Un vestiario più appropriato alla stagione può evitare il condizionamento estremo (ormai ci s’imbatte, nei mesi estivi, in luoghi dove lo scarto di temperatura tra l’esterno e l’interno è al limite della sopportazione umana); percorrere a piedi breve distanze e utilizzare i pochi mezzi pubblici esistenti riduce notevolmente il numero di veicoli privati e con essi le emissioni nocive”.

“Ed ancora - fa notare Aurelio Morrone - mostrare attenzione ai sistemi di illuminazione, preferire il consumo di prodotti a basso impatto sono tutte azioni che possiamo, e dobbiamo, mettere in azione, al di là del quasi probabile fallimento politico-istituzionale nella lotta ai Cambiamenti Climatici”.