Rende: protocollo di intesa per il rilancio delle aree industriali calabresi

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momento della firma

“Ci siamo visti solo dieci giorni fa e oggi siamo qui a firmare questo importante protocollo d’intesa con la Confapi e con l’Unical. Tutto questo è quello che noi come amministrazione vogliamo. La concretezza, la rapidità e la grande voglia di fare fatti”. Queste le parole del sindaco di Rende Marcello Manna, poco prima, la firma di un protocollo che riguarda il rilancio delle aree industriali calabresi.

Un progetto ambizioso, molto interessante, ed è un progetto a cui crede tanto Franco Napoli. Il presidente della Confapi, infatti, nel presentare la giornata ha sottolineato l’importanza nel “ridare alle aree industriale un’anima. Basta con i capannoni abbandonati, dobbiamo riuscire con l’aiuto dell’Unical e del Comune di Rende a ridare alle aree industriali quell’attrattiva che adesso manca”.

Il rettore Domenico Crisci, il sindaco di Rende Marcello Manna, il presidente Confapi Franco Napoli, il presidente del consorzio per il sviluppo dell’area industriale di Rende Ferdinando Morelli siedono uno accanto all’altro in un tavolo all’interno della fiera Edilizia, Energia, Acqua. Location ideale anche per lanciare un messaggio forte. Un messaggio di rilancio dell’economia che deve partire dai protagonisti del territorio perché “dall’alto miracoli non ne arrivano”.

Questo il coro dei tre principali protagonisti di una giornata da ricordare. E il rettore Crisci invece sottolinea come “l’Università si è completamente aperta al territorio. Ed è giusto sfruttare le nostre potenzialità”. Nel considerare il ''Protocollo d'Intesa'' il ''volano'' per un progettualità innovativa per un diversa scelta di sviluppo, secondo i canoni di ''Industria 4.0'', il presidente di Confapi, Franco Napoli ha fatto riferimento al ''modello Rossano'', ovvero all'approccio progettuale denominato ''Tecn-ne'' che intende qualificare il ''vecchio'' sito della Centrale Enel di Rossano, in una ''officina'' per idee, tecnologie, benessere, in sostanza in un ''nuovo'' polo produttivo-urbanizzato-sostenibile.

In tal senso, l’area si connota come primo intervento di tipo infrastrutturale per favorire: l’integrazione produttiva tra le aree industriali ed artigianali presenti nella Sibaritide; la rivisitazione del Piano Strutturale Associato con una nuova visione strategica del territorio vasto, la messa in atto di meccanismi di risparmio virtuoso per le Pubbliche Amministrazioni e le imprese, grazie all’apporto tecnico-scientifico del Polo Tecn-é. Ed ecco che arriva l’importante firma con la dichiarazione ancora di Manna che ribadisce: “Questo non è un solo un atto formale, ma una vera e propria dichiarazione di operatività e lo vedrete già nelle prossime settimane. Siamo per la politica dei fatti. A noi piace lavorare così”.