Cgil al Governo: più chiarezza ed investimenti sulla Zes di Gioia Tauro

Calabria Attualità

La Cgil è molto preoccupata per quanto si sta sviluppando nella discussione con il Governo centrale sul mezzogiorno dopo la sottoscrizione dei patti per il sud ed in modo particolare per la Calabria.

Nonostante si è cercato di recuperare un tavolo istituzionale con il Governo regionale, che porterà ad individuare uno strumento operativo del Patto per la Calabria con la costituzione ( a partire da domani) di confronti tematici che verranno presentati con apposita conferenza stampa nei prossimi giorni, i segnali che arrivano dal Governo centrale non sono rassicuranti.

"Infatti, ad oggi, non ci risulta attivata alcuna procedura per la costituzione della Zes di Gioia Tauro - affermano dal sindacato - né ci risulta l'individuazione dell'area di crisi regionale, non si hanno notizie certe sul finanziamento per la forestazione calabrese, per gli Lsu Lpu, ed anche le misure su logistica e trasporti sono contraddittorie tra ponti si, ponti no, alta velocità si o no. Non si hanno misure certe da parte del Cipe per il finanziamento totale dei macrolotti già finanziati e definanziati della ss 106, ed il completamento della Sa Rc con la progettazione dei tratti non finanziati non è nemmeno messo in discussione. Si fa esclusivamente leva sui fondi di coesione e non si hanno idee chiare su come sostenere un piano di investimenti pubblici che diventano fondamentali per un piano regionale del lavoro che in Calabria diventa assolutamente necessario".

"Apprendiamo - prosegue la Cgil - dell'incontro di oggi tra il Governatore della Calabria Mario Oliverio alla presidenza del Consiglio dei Ministri per aprire la "Vertenza Calabria" più volte e reiteratamente sollecitata dal sindacato unitario. Bene, ma riteniamo fondamentali, già a partire da domani, utilizzare il confronto con il Governo regionale per individuare un percorso che dia risposte subito ai Calabresi su lavoro, sviluppo, tutela del territorio e diritto alla salute, legalità. La Calabria - conclude la Sigla - non può più attendere oltremodo".