Morto lavoratore Gls a Piacenza, Usb: “Assassinio padronale”

Calabria Attualità

Abd Elsalam Ahmed Eldanf, 53 anni 5 figli, operaio presso il magazzino GLS di Piacenza è stato ucciso da un camion lanciato contro il picchetto che accompagnava una difficile trattativa in corso nella notte. Assieme a lui è rimasto ferito, per fortuna in maniera lieve, un altro facchino.” A renderlo noto è la Federazione Regionale USB Calabria, che a tal proposito dichiara: “Abd Elsalam, pur non essendo un precario, lottava contro la precarietà e per il rispetto degli accordi sottoscritti, a prezzo di dure lotte, tra l’USB e la GLS costantemente messi in discussione all’azienda. Le responsabilità dell’azienda sono incontrovertibili, sia per il clima di ricatto e di schiavitù che vige nei suoi depositi attuato grazie alla totale complicità di tutte le altre sigle sindacali, sia per aver incitato i camionisti dell’azienda a sfondare il picchetto. Altrettanto incontrovertibili le responsabilità del Governo nella destrutturazione dei diritti dei lavoratori che sono la vera causa dell’assassinio di Abd Elsalam Eldanf.”

“La USB nazionale – prosegue la Federazione calabrese- ha dichiarato lo sciopero immediato di tutto il settore della logistica a livello nazionale dalle 5:00 di oggi, 15 settembre, alle 5:00 di domani, 16 settembre, con blocco dei magazzini e delle merci ed ha invitato le proprie strutture di fabbrica ad organizzare scioperi e fermate di protesta. Alle ore 13,30 Conferenza Stampa sul piazzale antistante la GLS In tutte le principali città italiane si svolgeranno in giornata presidi di protesta presso gli Uffici del Governo. A Roma alle ore 15,00 mobilitazione sotto gli uffici del Ministro del Lavoro in Via Veneto dove USB chiede di incontrare il Ministro Poletti. Sabato 17 ore 12,00 manifestazione a Piacenza.”

“Siamo pronti a sostenere la lotta dei lavoratori dei depositi calabresi e ad aprire un confronto con loro, - afferma la Usb Calabria -nonché a far aprire gli occhi a tutte quelle persone che, ogni giorno, invadono i nostri centri commerciali, senza sapere chi trasporta e carica la merce, ma sopratutto senza sapere, né preoccuparsi, di quanto questi lavoratori vengano mal pagati e sfruttati!”