Iorfida, Anassilaos: Reggio è una città da amare

Reggio Calabria Attualità

Qualche tempo fa, nell’inaugurare Piazza Vittorio Emanuele II, conosciuta dai più come Piazza Italia, restituita ai reggini dopo un paziente e certosino lavoro di restauro, il Sindaco Giuseppe Falcomatà, in un breve intervento, quella stessa Piazza affidava ben, a ragione, alle cure e alla vigilanza dei cittadini in quanto bene appartenente all’intera comunità.

“Nel momento in cui la città si stringe compatta intorno alla venerata Effigie della Madre della Consolazione, che ha accompagnato i diversi momenti della vita di Reggio Calabria, mostrandosi, almeno in tale circostanza una “comunità” compatta, viene alla mente – scrive Stefano Iorfida, Presidente dell’Associazione Culturale Anassilaos - l’invito del Sindaco alla cittadinanza poiché non esistono regole, regolamenti e conseguenti sanzioni, per quanto stringenti, che possano sopperire ad uno scarso senso civico”.

“Quasi due millenni fa – riflette ancora il Presidente di Anassilaos – lo storico latino Tacito parlando dei Germani (Germania, 19), gli eredi degli attuali Tedeschi, scriveva che plusque ibi boni mores valent quam alibi bonae leges (hanno più valore lì i buoni costumi che altrove le buone leggi). Giustamente dunque il primo cittadino affidava la vigilanza della Piazza i suoi concittadini invitandoli ad amare la propria Città con concreti gesti di rispetto delle più elementari norme di buona educazione”.

Amare Reggiosarà una sorta di tormentone che l’Associazione Culturale vuole proporre ai propri amici, innanzi tutto, ed ai cittadini. Ciascuno di noi ha avuto sotto gli occhi comuni episodi di piccola barbarie. “Adulti e bambini – ricorda ancora Iorfida - abbarbicati sotto gli occhi dei genitori più indifferenti che indulgenti alle tre grandi statue del Lungomare, incuranti dei danni arrecati alle opere; ancora adulti e bambini intenti a calpestare le aiuole in fiore della Villa Comunale dinanzi agli sguardi, quasi compiaciuti delle giovani madri; giovani e meno giovani che, nonostante gli appositi cestini, sono soliti gettare per terra cicche e soprattutto le famigerate gomme da masticare che si trasformano, col tempo, in oscene macchie scure la cui rimozione, mi ha assicurato qualche tecnico, comporterebbe un duro e soprattutto costoso intervento”.

“Molti altri episodi – scrive il Presidente di Anassilaos – che non coinvolgono soltanto i Reggini ma anche i turisti, ciascuno di noi potrebbe denunciare. Si tratta senza alcun dubbio di comportamenti sanzionabili ma, a parte la difficoltà di avere un vigile dietro ogni cittadino o turista, resta il problema generale di un insufficiente senso civico i cui primi rudimenti dovrebbero essere impartiti all’interno della famiglia, a cominciare proprio dai più piccoli, e continuare nella scuola”.

“La questione – rileva Iorfida - è che sono i genitori, i primi educatori, a dover essere educati mentre la scuola, tra tutte le iniziative extrascolastiche che promuove (musica, arte, cinema, sport) si occupa poco o niente di educazione civica forse perché rende poco sul piano dell’immagine esterna. Da Meridionali scontiamo anche il difficile rapporto con lo Stato che storicamente a noi si è presentato con il volto torvo dello sbirro e dell’esattore delle tasse per cui ci siamo rinchiusi, per difesa, all’interno della famiglia considerando estraneo, se non ostile, il mondo della comunità con l’eccezione dell’evento religioso che tutti coinvolge”.

“Al di là comunque di queste mie considerazioni, opinabili e scontate – prosegue il Presidente dell’associazione - resta il problema posto dal Sindaco a tutti noi. Reggio è nostra, della sua bellezza e del suo decoro i cittadini sono i fruitori ma anche i custodi ed è un compito che non può, spesso, essere demandato agli altri ad altri. I “boni mores”, di tacitiana memoria, cominciano all’interno delle nostre case, tra i nostri figli; proseguono a scuola, nei luoghi di lavoro di ciascuno, all’interno delle nostre associazioni o circoli in una continua e faticosa opera di affinamento individuale e personale”.

“Reggio da amare – conclude il Presidente di Anassilaos - sarà lo slogan che ci accompagnerà nei prossimi anni ed intanto cercheremo di adottare moralmente Piazza Vittorio Emanuele II, fin dalla antichità, come dimostrano i ritrovamenti archeologici, cuore politico e amministrativo di Reggio Calabria sulla quale insistono le sedi delle più importanti istituzioni, il Comune, la Provincia, ormai Città Metropolitana, e la Prefettura. Una Piazza che è dunque una sorta di imago urbis, specchio e quasi cartina di tornasole della salute civile e morale di Reggio Calabria”.