Graziano sui centri antiviolenza

Calabria Attualità

L’orrore di Melito Porto Salvo è solo la punta dell’iceberg di un fenomeno sociale che, purtroppo, è diffuso nella società moderna. E che si consuma nel silenzio.

La violenza non ha connotazioni sociali ed un tessuto sociale debole favorisce non solo i casi di sopraffazione ma soprattutto la difficoltà per le donne a denunciare e quindi di uscire dal vortice tenebroso dei maltrattamenti. È prioritario sostenere iniziative mirate a contrastare il fenomeno.

Ecco perché, se si vuole dare un segnale forte e tempestivo, sarebbe opportuno valutare, discutere e approvare la proposta di legge, da me presentata, per istituire un fondo per le vittime ha proprio queste finalità, già al vaglio dell’apposita Commissione.

È quanto dichiara il Segretario questore del Consiglio regionale della Calabria, On. Giuseppe Graziano, che lo scorso luglio 2016, al termine di un lungo e attento confronto con i giovani della direzione regionale di Forza Italia, ha presentato in Regione una proposta di legge per la promozione ed il sostegno dei centri di antiviolenza e delle case di accoglienza per donne in difficoltà.

Se da massima Istituzione regionale si vuole dare una risposta forte e tempestiva – dice Graziano – abbiamo gli strumenti per poterlo fare. Serve confrontarsi e rendere operativa la proposta di legge, già presentata e al vaglio degli uffici preposti. Certo, non si tratta di uno strumento che servirà a debellare completamente gli abusi e i soprusi sulle donne, ma sicuramente sarà – conclude il Segretario questore - un ottimo sostegno per denunciare le violenze e cercare un riscatto sociale.

La proposta di legge – presentata da Graziano lo scorso luglio 2016 - è dettata soprattutto dalla necessità di garantire alle donne che hanno subito violenza o maltrattamenti, il riscatto della propria vita attraverso il reinserimento lavorativo, come strumento fondamentale per ridefinire percorsi autonomi raggiungendo o recuperando un’autosufficienza economica, basilare per il recupero sociale e psichico. La proposta di legge, inoltre, integrando le politiche per le pari opportunità, della non discriminazione e le politiche per il lavoro, intende finanziare, con le risorse del Fondo sociale europeo, interventi di reinserimento sociale attraverso il lavoro. Un programma, questo, attivabile da subito attraverso il coinvolgimento diretto dei Centri antiviolenza, dei Servizi sociali e dei Centri per l’impiego territoriali, messi in rete con tutti gli operatori pubblici e privati che operano con impegno e competenza nell’ambito del contrasto alla violenza contro le donne e a sostegno delle vittime.Ancora, la nuova legge, posta all’attenzione del Consiglio regionale della Calabria, intende istituire un fondo di solidarietà per il patrocinio legale gratuito del quale possono beneficiare tutte le donne vittime di violenza e maltrattamenti che intendono sporgere denuncia per un reato consumato o tentato sul territorio calabrese. Già a partire dall’entrata in vigore della legge. Una misura importante considerato che, spesso, il fenomeno della violenza rimane sommerso, perché la mancanza di indipendenza economica in molti casi costringe le donne a subire in silenzio e a non denunciare gli aggressori.