Occhiuto vola alto: se Roma dice no a Sibari le Olimpiadi del 2024

Cosenza Sport

La proposta è di quelle che farà discutere. Quasi provocatoria o, forse, un po’ megalomane. Ma tant’è: se Roma dovesse rinunciare alle Olimpiadi del 2024 Sibari si candida a ospitare i Giochi.


È stato il sindaco di Cosenza Mario Occhiuto a rendere pubblica la sua volontà di voler chiedere al Comitato Olimpico e al Governo Italiano “il coraggio di individuare Sibari” come sede delle prossime Olimpiadi, cittadina “all'epoca la più grande metropoli del Mediterraneo” e se la proposta dovesse essere accolta, di chiamarli “Giochi della Magna Grecia”.

Nel dettaglio, l’idea di Occhiuto sarebbe quella “di collegare tutta la Magna Grecia: Sibari e la sua immensa area diventerebbero villaggio olimpico, sede delle competizioni di nuoto, tuffi, pallanuoto, lotta greco-romana, tennis, boxe.” L'atletica - spiega ancora il sindaco - potrebbe svolgersi in Sicilia mentre canoa, canottaggio, sport di squadra a Napoli, il resto in Puglia e Basilicata.

Per il primo cittadino, si tratterebbe di una vera rivoluzione per il Sud “con investimenti - ribadisce - molto importanti sui trasporti e le infrastrutture, che significherebbero linee ferroviarie veloci fino a Palermo, Catania e Agrigento. Una nuova strada statale 106, quella che va da Taranto a Reggio Calabria, linee regionali rimesse in funzione e almeno ventimila posti letto turistici in più”.

Ma anche “mettere in rete i porti di Taranto e Gioia Tauro con Napoli” cosa utile a riportare la rotta merci mondiale nel Mediterraneo italiano. “L'indotto – dice Occhiuto - comporterebbe la realizzazione del ponte sullo Stretto con un project financing potenzialmente a costo zero”.

Le credenziali storiche di questa operazione per il sindaco Bruzio sono insuperabili perché, ricorda, “le Olimpiadi sono nate da noi e qui si trovano le loro tracce della storia”. Ma occorre crederci subito, chiede ancora Occhiuto rammentando che i tempi sono stretti, e per a disposizione ci sono “solo” tredici mesi prima dell'assegnazione, di decidere immediatamente, “di impegnare il premier Matteo Renzi - afferma il sindaco - in un'azione che legittimerebbe il Meridione a uscire dal torpore e darebbe un nuovo spunto di crescita all'Italia e a tutta l'Europa, sulla scorta di quanto accaduto in Catalogna il 1992”.

Occhiuto invita tutti così ad un decisione immediata come anche a partecipare con un progetto comune, “ingaggiando come testimonial Parmenide, Pitagora, Empedocle, Archimede”, afferma concludendo che i 2.800 anni dalla prima edizione, così facendo, verrebbero celebrati nella culla della cultura classica mondiale".