Tiriolo. Nasce Scherìa, la cooperativa di comunità

Catanzaro Attualità

A Tiriolo in una Piazza Italia gremita, è nata dalla volontà di oltre 50 cittadini la cooperativa di comunità Scherìa, che vuole essere un hub capace di attivare e valorizzare il territorio e le potenzialità culturali del comune e le maestranze già presenti all’interno del comprensorio.

Un percorso che da una chiacchierata tra quattro amici è diventato un fenomeno sociale, fatto di condivisione e capacità di avviare il dibattito tra i cittadini, che Confcooperative Calabria ha scelto di sposare e supportare “perché – affermano dalla confederazione - la vera cooperazione è quella che nasce dal basso, dalla conoscenza dei territori e dalla voglia delle persone di condividere esperienze, idee, rischi e opportunità”.

Antonello Rispoli per Confcooperative Calabria assieme al collega di Reggio Emilia, Giovanni Teneggi, che ha maturato una vasta esperienza in fatto di coop di comunità, hanno lavorato, e continueranno anche nei prossimi mesi, con il gruppo promotore per supportare la nascita e la fase di StartUp di questa esprienza, che già nelle prime fasi sta facendo da lievito all’interno del tessuto sociale e imprenditoriale di Tiriolo, come ha avuto modo di evidenziare anche il sindaco Domenico Greco.

Ricardo Stocco, l’archeologo veneto che si è innamorato di Tiriolo e ha avviato, insieme a un piccolo gruppo, il processo di formazione della cooperative di comunità, quando ha aperto i lavori - sottolinea Rispoli - ha messo in evidenzia il vero valore di questa impresa sociale: il coinvolgimento e la voglia, soprattutto, di tanti giovani di non lasciare la pre-Sila catanzarese e di lavorare per innovare partendo dalla storia, dall’artigianato e dai tanti “saperi” locali. Un valore il legame con il territorio, fondamentale in ogni cooperativa di comunità, che di sicuro farà da sprone per superare le difficoltà e rappresenterà un attrattore unico per chi ancora non fa parte del gruppo di Scherìa”.

Importanti anche le prese di posizione sia del direttore generale del Dipartimento sviluppo e lavoro della Regione Calabria Antonio De Marco, che ha sottolineato come con gli strumenti regionali ed europei e buone prassi, come le cooperative di comunità, “si può avviare un effetto moltiplicatore per la crescita dell’economia delle aree interne”.

Sia le parole dell’assessore regionale Carmen Barbalace, che non possiamo che apprezzare, in quanto ha messo in evidenza come il ruolo della cooperazione in questo momento storico possa essere sprone e opportunità per lo sviluppo delle aree interne, e per il recupero di imprese in difficoltà attraverso i workers buyout. Inoltre, l’assessore ha rinnovato l’impegno già fatto suo in sede di Consulta sulla Cooperazione, di supportare l’ammodernamento della legge regionale sulla cooperazione, che ha ormai quasi 40 anni, e ha bisogno di qualche innovazione e aggiustamento; evidenziando come l’introduzione di alcuni passaggi ad hoc sulle cooperative di comunità (come è stato già fatto in Puglia, Lombardia ed Emilia Romagna) possano rappresentare quell’iniezione di strumenti più vicini ai cittadini per farli sentire protagonisti e capaci di incidere maggiormente alla crescita economica e sociale dei propri territori.

Scherìa nasce, dunque, con tanto entusiasmo e le migliori condizioni intorno, con tutti gli attori pubblici e privati pronti a cooperare per lo sviluppo e, soprattutto, con il calore dei cittadini che hanno gremito Piazza Italia per quasi due ore ascoltando con attenzione e partecipazione, senza mancare di chiedere ai tanti soci fondatori presenti informazioni su progetti futuri e come poter collaborare.