Giovani comunisti: “Quale ripresa per il mezzogiorno?”

Calabria Politica

"Secondo i dati Istat pubblicati negli ultimi giorni, il Mezzogiorno torna a crescere in termini di PIL : +1% contro il +0,8% registrato a livello nazionale. Lo stesso accade per quanto riguarda il tasso di occupazione: +1,5% al Sud, + 0,6% dato italiano.

Per il Ministro del Lavoro Poletti i dati confermano che "nel 2015 l'economia e l'occupazione hanno ripreso a ricrescere dopo lunghi anni di crisi", mentre per il deputato PD Ernesto Carbone questi sono gli "ottimi frutti" del Jobs Act e più in generale delle misure destinate dal governo al Mezzogiorno". E' quanto scrive la Federazione dei Giovani Comunisti italiani.

"Entusiasmo che - continua la nota - però, deve sbattere contro la realtà del Sud Italia ed in particolar modo della Calabria, rimasta indietro rispetto allo stesso Meridione, tanto da rientrare tra le regioni più povere d'Europa. Vorremmo ricordare agli esponenti di governo che, dopo una grave e prolungata caduta (i migliaia di posti di lavoro persi nella nostra regione dall'inizio della crisi), un rimbalzo è fisiologico. Questi timidi "segnali di ripresa" che vengono continuamente annunciati non trovano, tuttavia, riscontri nella quotidianità di lavoratori, giovani e precari.

E' ormai evidente che, a livello nazionale, senza più incentivi e sgravi fiscali alle imprese, è finito l'effetto "magico" del Jobs Act. Terminati gli aiuti agli imprenditori, negli ultimi mesi stiamo assistendo ad un rallentamento dell'occupazione, ad una caduta dei contratti a tempo indeterminato ( -33% ) e ad un record dei voucher ( + 45% ), i buoni lavoro che non fanno altro che produrre ancor più precarietà.

A questo va aggiunto l'ennesimo flop in termini di risposta alla disoccupazione giovanile che in Calabria, secondo gli ultimi dati Eurostat, si attesta al 65,1%.

Stiamo parlando di Garanzia Giovani, il programma con cui si è consumata l'ennesima truffa ai danni dei giovani che, speranzosi di entrare nel mondo di lavoro, si sono ritrovati con un pugno di mosche. A guadagnarci le imprese che, grazie ai tirocini previsti, hanno potuto ruotare forze fresche senza rimetterci troppi soldi. Stipendi miseri, ritardi nei pagamenti, nessuna formazione o prospettiva futura.

Questo è il modello che la Regione Calabria, purtroppo, intende continuare a seguire con il recente rifinanziamento di 2700 tirocini nell'ambito di Garanzia Giovani . A questi vanno aggiunti i 300 del progetto FIXO YEI, programma che favorisce l'alternanza scuola-lavoro, cioè la trasformazione della scuola in un mercato e degli studenti in manodopera gratuita.

Insomma, c'è ben poco da esultare quando a diminuire sono i diritti e ad aumentare sono solo sfruttamento e precarietà".