Sbarco a Corigliano, record di minori non accompagnati

Cosenza Attualità

"Non può che trovare d’accordo anche l’Amministrazione Comunale l’appello del Prefetto di Cosenza, rivolto ai sindaci della provincia, di individuare tutte le risorse e le modalità per praticare una collaborazione che sia più efficace e risolutiva rispetto alla grave emergenza migranti che ormai dal 2015 sta interessando direttamente anche il Porto di Corigliano". E' quanto scrive il sindaco di Corigliano, giuseppe Geraci.

"La situazione - continua la nota - resta oggettivamente complicata, inutile nasconderlo, soprattutto per la gestione dei minori non accompagnati, attesa l’estrema difficoltà, che impegna solo ed esclusivamente la macchina comunale, di individuare centri di accoglienza disponibili. Continuiamo a ritenere che, da parte della Presidenza del Consiglio dei Ministri, del Ministero dell’Interno ed in generale dei vertici nazionali di tutte le istituzioni ed autorità coinvolte non vi sia l’esatta percezione delle diverse realtà e difficoltà locali nel far fronte a queste operazioni che sono straordinarie.

È quanto dichiara il Sindaco Giuseppe Geraci commentando lo sbarco, stamani (mercoledì 29 giugno) al Porto della nave Diciotto, con 498 persone di cui 71 donne (3 incinte) e ben 91 minori non accompagnati. Con quello di oggi (con il maggior numero di minori) salgono a 7 gli sbarchi a Corigliano, per un totale di 2572 migranti accolti e 238 minori.

GERACI coglie subito l’occasione per confermare tutta la collaborazione necessaria della macchina comunale nelle diverse operazioni di sbarco ed assistenza, coordinate dal Prefetto Gianfranco Tomao.

Allo stesso tempo – va avanti il primo cittadino – non possiamo tirarci indietro rispetto a constatazioni e valutazioni che stiamo facendo identiche del resto sin dal primo sbarco e che sono largamente condivise dalla comunità che siamo stati chiamati a rappresentare.

Come potremo accogliere e gestire – si chiede il Sindaco – ulteriori minori non accompagnati, annunciati nei prossimi sbarchi, in assenza di strutture disponibili (come conferma lo stesso appello del Prefetto), in assenza di una doverosa fotografia delle complessive e reali risorse in campo da parte delle istituzioni nazionali e, soprattutto, facendo leva, di fatto, sulle sole strutture e sul solo personale di un ente locale?

Fino a quando potrà reggere questa effettiva, periodica e continuativa traslazione di attenzione, di energie e di risorse comunali, già notoriamente insufficienti, dal governo, esso stesso straordinario, della cosiddetta ordinaria amministrazione alla gestione di un’emergenza europea di siffatta natura e dalle numerose implicazioni?

Le nostre erano e restano – conclude Geraci – soltanto questioni, ormai frutto dell’abnegazione con la quale la Giunta e gli uffici stanno affrontando le conseguenze diverse degli sbarchi al Porto e che tuttavia intendiamo continuare a condividere con l’opinione pubblica, perché si contribuisca anche dalla Calabria e dalle città portuali interessate come Corigliano a quello che è un dibattito nazionale ed europeo, scevro da qualsiasi pregiudizio, sull’efficienza e l’efficacia della gestione statale di questa emergenza".