Referendum Costituzionale, il Pd di Catanzaro mobilita i segretari

Catanzaro Politica

La macchina organizzativa si mette in moto: la Federazione provinciale del Partito democratico di Catanzaro, guidata dal segretario Enzo Bruno, raccoglie la sfida del “sì” e si prepara a sostenere operativamente la battaglia referendaria. Enzo Bruno ha convocato tutti i segretari dei circoli della provincia al fine di comunicare le necessarie informazioni, distribuire i moduli per la raccolta delle firme e il materiale pubblicitario, e soprattutto avviare l’organizzazione dei Comitati per sì. Una riunione molto partecipata, quella che si è tenuta venerdì pomeriggio, alla quale erano presenti anche il deputato Sebastiano Barbanti. I segretari si sono confrontati sul tema, riconoscendo la necessità di avviare una massiccia mobilitazione per informare al meglio la collettività sui contenuti di una riforma attesa da 40 anni e rivoluzionaria per il risultato che intende perseguire: costruire un Paese moderno, snello, semplice.

Dopo la relazione del segretario Bruno sono intervenuti i segretari: Elisabeth Sacco (Roccelletta di Borgia); Tonino Tillieci (Curinga); Patrizia Ruggero (Amaroni), Salvatore Paone (Maida); Giuseppe Risadelli (Corvo)¸ e Pino Tomasello, coordinatore della segreteria. “Un appuntamento a cui il premier, e segretario nazionale del Pd, Matteo Renzi, ci chiede di arrivare uniti e motivati – ha affermato il segretario Bruno che prima dell’inizio della riunione ha incontrato i giornalisti per anticipare piattaforma e obiettivi della Federazione –. L’impegno deve essere massimo anche per l’importante significato politico che si accompagna alla battaglia referendaria: è il momento in cui una classe dirigente si mette alla prova.

Dobbiamo mobilitarci in maniera massiccia sul territorio costituendo quanto più Comitati possibile e raccogliendo le firme, prima di tutto per spiegare ai cittadini la portata storica della riforma che saremo chiamati a confermare. Una modifica quella che saremo chiamati a confermare che mette la Costituzione e il paese al passo con i tempi: permetterà lo snellimento dell'iter legislativo, l'abolizione del senato, l'abolizione di alcuni enti inutili e la trasformazione delle Province, e l’avvio di quello che si configura come il nuovo regionalismo. Insomma, si tratta di una riforma – ha detto ancora il segretario provinciale - che va nella direzione di un abbattimento dei costi della politica e di ciò che a mio avviso serve al Paese per proiettarsi chiaramente nella contemporaneità le cui sfide abbiano il compito, come più grande partito sullo scenario europeo, di cogliere. Organizzeremo iniziative in tutto il territorio per raccogliere le firme e coinvolgere quanti più cittadini possibile, andando oltre l’ideologia proprio per arrivare alla condivisione di una grande idea e di un progetto che contribuirà a fare dell’Italia un Paese migliore e nuovamente competitivo”. La Federazione provinciale ha registrato già la costituzione di 40 Comitati per il sì: l’obiettivo posto dal segretario Bruno è quello di tagliare il traguardo dei 100 comitati e delle 7000 firme raccolte. Anche questo fine settimana sarà dedicato alla organizzazione di banchetti per la raccolta firme in tutto il territorio.

L’impegno del presidente della Regione, Mario Oliverio, nella costituzione di una rete di Comitati per il Sì, rappresenta una scelta significativa destinata a rafforzare il consenso alla battaglia referendaria. Per questo merita il plauso del Partito democratico calabrese”. E’ quanto afferma il segretario regionale democrat, Ernesto Magorno, a margine della conferenza stampa in cui ha annunciato ufficialmente la costituzione in Calabria di una rete di Comitati per il Sì per il referendum sulla riforma costituzionale.

“La decisione del presidente della Regione va nella direzione di mettere in campo una mobilitazione quanto più possibile inclusiva, che vada oltre le barriere ideologiche – afferma ancora Magorno – proprio per allargare la consapevolezza della portata storica di una riforma costituzionale attesa da 40 anni, portata a segno dopo decine di tentativi falliti dall’unico grande Partito che opera in questo Paese, guidato dal premier e dal segretario nazionale, Matteo Renzi”.