Sanità, Sindaci della Locride contro l’Atto aziendale dell’Asp di Reggio

Reggio Calabria Salute

"I sottoscritti Sindaci della Locride Sindaci, preso atto della convocazione della Commissione straordinaria dell’ASP di Reggio Calabria prevista per lunedì 23 maggio, richiamano le comunicazioni inoltrate alla stessa Commissione con le quali si è già espresso, congiuntamente alle organizzazioni sindacali, netta contrarietà all’Atto Aziendale oggetto della convocazione di che trattasi". E' quanto scrivono i primi cittadini di Locri, Siderno, Bianco, Ardore, Brancaleone, Roccella Ionica, Sant’Agata del Bianco, Agnana, Careri, Caulonia, Monasterace e Casignana.

"Ritengono - continua la nota - di dover rimarcare che inerentemente all’Atto de quo, questi scaturisca dalla formalizzazione di un procedimento amministrativo nato e proseguito illegittimamente: a) per intervenuta scadenza dell’incarico commissariale; b) non corrispondenza ai dettami della normativa vigente che impone la preventiva e tassativa trasmissione alla Conferenza dei Sindaci ed alle organizzazioni sindacali per le opportune modifiche, alle associazioni di volontariato presenti sul territorio per opportuna conoscenza.

I sindaci del territorio dell’ASP reggina, in quanto tutori, garanti e responsabili della salute dei cittadini che rappresentano, si presentano all’attenzione della cittadinanza e degli Organi Regionali di Gestione e Valutazione preposti con l’obiettivo di fare fronte comune contro il nuovo Atto Aziendale che mortifica e penalizza la sanità del territorio.

Per come già segnalato alla triade commissariale, il mancato coinvolgimento dei sindaci fin dalle prime fasi di elaborazione del nuovo Atto Aziendale, ha prodotto un documento carente sul piano della organizzazione sanitaria del territorio provinciale, che non garantisce i minimi livelli essenziali di assistenza e che, visti i tempi tecnici per presentare le numerose modifiche di cui necessita, penalizza notevolmente l’intero territorio provinciale ma in modo particolare l’area ionica meridionale.

Un Atto aziendale che non tiene nella dovuta considerazione la gravissima e sconosciuta situazione debitoria finanziaria ed il regime di austerità imposto dal piano di rientro regionale del debito sanitario per la mancata predisposizione di un idoneo piano di riorganizzazione dei servizi sanitari ed amministrativi derivanti, soprattutto, dall’accorpamento “virtuale” delle tre ex aziende sanitarie della provincia.

Ciò avrebbe potuto garantire, attraverso una efficace opera di razionalizzazione delle risorse umane e strutturali il “decentramento” delle strutture di governo e aree di esercizio dirigenziali, anche con funzioni di Staff alla Direzione generale, la localizzazione di strutture direttive in spazi dell’Azienda ormai desertificati per mancanza di personale e resi certamente disponibili in conseguenza della disattivazione e smantellamento di servizi, senza alcun costo per l’Azienda, favorendo il risparmio necessario per un vero risanamento delle casse aziendali.

Pertanto, alla luce di quanto sopra esposto i sindaci presenti si determinano nel non partecipare alla riunione indetta per il prossimo lunedì 23 maggio e chiedono un incontro urgente al Presidente Oliverio al fine di esporre le gravi problematiche che attanagliano la sanità nella locride che i sindaci ed i cittadini hanno avuto esporre nella importante ed imponente manifestazione democratica dello scorso 17 ottobre.

Infine, gli scriventi Sindaci fanno rilevare, inoltre, che trattandosi di un Atto di organizzazione aziendale prodotto da una Commissione straordinaria, bisogna tenere nella dovuta considerazione, per come su preannunciato, il concetto di legittimazione delle procedure amministrative in analogia a quanto verificatosi per il precedente Commissario straordinario dell’ASP di Reggio Calabria per come risulta dalla deliberazione n.66/2015 dell’ANAC .

Peraltro, alla luce della normativa vigente in ordine alle prerogative relative ad organismi sottoposti a regime di prorogatio, palese appare come ogni tentativo di correzione, modifica, discussione, ovvero, di semplice segnalazione sull’Atto aziendale. Tali interventi sull’Atto di che trattasi, oltre che tardivi, si palesa inutili e inopportuni, in quanto prodotti da un organo non titolato a produrre atti di organizzazione e di servizi, che certamente impegneranno l’Azienda dal punto di vista finanziario determinando, quindi, responsabilità erariali conseguenti, a cui certamente gli organi di controllo preposti faranno riferimento nel momento dell’accertamento di eventuali responsabilità anche di natura penale. Conclusivamente i sindaci, preso atto della bocciatura nell’ultima riunione del Tavolo Adduce del 19 aprile dei commissariamenti disposti dalla Giunta regionale, dichiarano parere negativo all’atto aziendale così come proposto e chiedono che venga rinviato, per la opportuna valutazione e stesura, alla prossima nomina di un vertice aziendale che veda responsabilmente assegnato un direttore generale all’ASP di Reggio Calabria, coadiuvato da un direttore sanitario e da un direttore amministrativo, che abbia del mandato «in linea con la programmazione regionale e con il programma operativo, come previsto dalla normativa vigente.

Alla luce di quanto su rappresentato i sindaci riuniti in data odierna, a conclusione di aperta e partecipata discussione, esprimono, quindi, perplessità in merito alla procedura che ha portato alla bozza di atto aziendale e chiedono un incontro urgente agli Organi politici regionali in indirizzo. Il presente documento viene condiviso dalle organizzazioni sindacali presenti UIL, CGIL e FSI che hanno costantemente avuto un confronto aperto con i Sindaci e con il territorio al fine di creare le giuste condizioni per una sanità adeguata per i cittadini della Locride"