Cultura della Legalità a Reggio Calabria

Reggio Calabria Attualità

Un “tavolo” di prestigio per il convegno organizzato da Risveglio Ideale nell’ambito degli Stati Generali della Cultura 2016 e svoltosi il 6 maggio nel suggestivo scenario di Officine Miramare. Moderati dal giornalista di Reggio TV Mario Meliadò si sono avvicendati al microfono Angela Napoli (Ex-Vice Presidente e Consulente della Commissione Parlamentare Antimafia e Presidente di Risveglio Ideale), Tiberio Bentivoglio (Vittima di Mafia), Orfeo Notaristefano (Giornalista scrittore), Eduardo Lamberti Castronuovo (Assessore Provinciale alla Cultura e Difesa della Legalità), Alberto Cutuli (già Consigliere Comunale e Socio cofondatore di Risveglio Ideale), Angela Marcianò (Assessore Comunale ai Lavori Pubblici e all’Arredo Urbano).

Proprio all'ex deputata è toccato un flash iniziale d'apertura, in cui per meglio introdurre i lavori ha contestualizzato la stringente attualità di entrambi i termini del binomio: la legalità, specie in un contesto "difficilissimo" come quello di Reggio Calabria e provincia, ma anche la cultura, per via dei tanti fermenti attivati dalla totale riapertura del Museo archeologico nazionale e forse ancor di più dalla scoperta di una probabile tomba romana del primo secolo dopo Cristo "sotto" piazza Garibaldi. Tiberio Bentivoglio, il commerciante emblema di coraggio ha condiviso con la platea alcune testimonianze raccolte nelle scuole del Paese dove si reca assiduamente per lanciare il messaggio di speranza ai giovani che della Legalità devono farne un vessillo. Orfeo Notaristefano, romano d’adozione ma calabrese, ha portato il suo contributo di giornalista 'impegnato' e scrittore, anche come coautore del primo libro di Angela Napoli 'L'Antimafia dei fatti'.

L’assessore Lamberti ringrazia la Napoli anche per il titolo dato al convegno che ha organizzato, perché la legalità non è soltanto il rispetto delle leggi, è anche questo. È fondamentalmente il rispetto delle regole in ogni contesto ci si trovi, il bambino ad esempio infatti non conosce le leggi, ma le regole di comportamento a casa, a scuola, in parrocchia nello sport. La nostra arma è la cultura ed è anche pertanto intollerabile che vengano chiuse alcune scuole per “risparmiare”. Soffermandosi poi sul tema delle confische afferma l’importanza di togliere il bene a un mafioso: il mafioso finisce di essere tale perché non ha più motivo per farlo.

Alberto Cutuli, veterano della Politica e consigliere comunale di varie legislature negli anni scorsi sempre al fianco della Napoli in tante battaglie come adesso nell’associazione Risveglio Ideale di cui è socio cofondatore, rilancia il concetto di cultura della legalità come impegno da svolgere sul campo invitando i presenti ad aderire all’associazione per poter coadiuvare quel senso di mera abnegazione partecipativa che contraddistingue l’operato indiscutibilmente notorio di Angela Napoli. Un plauso, da parte sua al relatore e vittima di mafia Tiberio Bentivoglio, un eroe dei nostri tempi.

“Normalmente chi lavora non delinque” uno degli assunti da cui trae spunto la Marcianò per il suo intervento. Incardinando i preziosi punti fermi, che accettando la sfida che la tipologia del suo mandato istituzionale richiede e con il fermo convincimento che la legalità dovesse essere un sentimento per ciascuno di noi, ha creduto che qualcosa in questa città potesse cambiare. Una sfida da prendere di petto non fermandosi davanti alle ovvietà ma mettere impegno in ogni nuova iniziativa e in ogni provvedimento. Ma è soprattutto l’esempio che connota il politico o il tecnico nelle istituzioni. Quando si prendono certi provvedimenti, sostiene con fermezza l’assessore, bisogna farlo a viso aperto “senza se e senza ma”. L'assessore si dichiara del tutto concorde col neopresidente dell'Associazione nazionale magistrati ed ex pm del Pool "Mani Pulite" Piercamillo Davigo. Meglio rischiare l'impopolarità o un'involontaria generalizzazione - ha detto la Marcianò - che rassegnarsi.

Nel tirare le fila dell'intensa sessione di confronto, Angela Napoli ha ricordato il Dna assolutamente legalitario del proprio impegno di lunga data e dell'associazione Risveglio Ideale, mettendo i "puntini sulle i" circa l'assoluta necessità di presidiare e promuovere un'antimafia "dei fatti" (proprio come recita il titolo del suo libro) e non certo collegata a finanziamenti pubblici, progetti o protagonismi vari. Ma ha anche posto in evidenza la nuova, interessante stagione che col procuratore distrettuale Federico Cafiero de Raho sta vivendo il contrasto alla 'ndrangheta e a ogni altra forma d'illegalità, sotto il profilo della repressione dei reati ma ancor prima del sincero invito a emulare gli ancor rari esempi positivi come quello di Tiberio Bentivoglio. “E' necessario mettere da parte le paure, 'fare rete' in chiave virtuosa, denunciare ogni sopruso e le illegalità subite o di cui si viene a conoscenza, senza mai più girarsi dall'altra parte di fronte a chi calpesta la Legge e i Valori della stragrande parte della società, quella sana e onesta”.