Comunità Arbereshe, se ne parla alla Fiera Internazionale del Libro Albanese

Cosenza Attualità

La cultura italo - albanese nelle sette Regioni d'Italia è una testimonianza consistente che va letta sia come dato linguistico sia come elemento di interpretazione storico e religioso. I due aspetti fondamenti riguardano il dato conoscitivo e il dato educativo. Nell'itinerario sottolineato dalla ricerca sono messi in evidenza. Tra gli altri elementi spicca anche la questione inerente l'influenza della letteratura italiana in quella sia albanese che Arbereshe. Qui assumono rilevanza anche le traduzioni e l'importanza della circolazione dei testi in un raccordo di scambi culturali.

Le comunità albanofone sono una pregnante testimonianza non solo di bilinguismo ma anche di diffusione di quelle culture sommerse che occupano molti territori italiani. Emergono dati valoriali la cui dimensione è sottolineata dall'affermazione del concetto di tradizione. Comunque si è tenuto conto delle strutture, degli strumenti e dei mezzi comunicativi nelle realtà italo - albanesi. La letteratura è un dato pregnante i cui tasselli del mosaico hanno permesso una verifica su fatti interpretativi che hanno una valenza scientifica interessante.

La nostalgia è un sentimento molto profondo per lo scrittore albanese ma diventa rischioso per lo scrittore Arbereshe. C'è di mezzo il tempo e poi lunghi passaggi di generazioni e la memoria. Nell'italo - albanese c'è la ferita della memoria. Ovvero la memoria ferita e il ricordo prende il sopravvento. Nell'albanese la ferita è lacerata ancora nel presente. Nel primo il patos è culturale. nel secondo c'è un patos che si aggrappa al quotidiano esistere. La letteratura crea questo spartiacque perché, in fondo, questa separazione si avverte. La letteratura la fa vedere tutta. Ci sono termini di paragone che stabilizzano e chiariscono queste dimensioni. La nostalgia, il luogo, la fuga, l'appartenenza, l'identità, l'eredità, la religiosità. Non si tratta più di definire fattori antropologici ma di chiarire, appunto, significati.

Anche di questo si parlerà domani alla Fiera Internazionale del Libro Albanese – Italo albanese a San Giorgio Albanese in Calabria.

La nostalgia per l'Arbereshe è separazione. Per l'albanese è ancora pianto. Il luogo per l'Arbereshe è una geografia perduta e depositata nel tempo della nostalgia di generazioni. Per l'albanese è una partenza che potrebbe avere bisogno di un ritorno. La fuga unisce entrambi. Sia oggi che cinque secoli fa la fuga è uno strazio e una liberazione. L'appartenenza per l'Arbereshe è la consapevolezza delle radici ma anche di una metafora. Per l'albanese è un sentiero angosciante ma dolce. L'identità per l'Arbereshe è un chiodo fisso in termini storici. Per l'albanese è esistenza.

L'eredità, ancora una volta, accomuna. Ma si tratta di due comunanze similari sul piano ontologico e metafisico ma le culture sono anche spaccati di tempo, di storia e di generazioni. La religiosità, il rito, il sacro costituiscono la vera matrice di un legame che resiste al di là delle culture. Il legame di fede è un richiamo, appunto, sacrale. Una congiunzione di anime. Una religiosità popolare tra culture bizantine e aspetti occidentali. Ma il sacro è un impasto che lega. "Le feste popolari ricordano in Albania antichissime usanze e remoti riti, residuo di civiltà e tradizioni perdute nell'oscurità dei tempi. I montanari albanesi conservano fedelmente le une e gli altri" (Ernesto Koliqi da "Albania" Enciclopedia dei popoli d'Europa").

Cultura popolare e religiosità, dunque. Gli Arberesh qui ritrovano la loro vera radice. Ma siamo nel campo dell'antropologia nonostante la presenza religiosa. Molti simboli accomunano e diventano elementi di comparazione. Una compartecipazione che ha chiaramente intagli di natura storica. Il mondo Arbereshe è ancora ricco di tanti richiami albanesi, di tanti codici che rimandano alla storia d'Albania. Una cultura, quella albanese, dentro la diversità di una storia che è imparentata, proprio nelle Regioni meridionali d'Italia, con una eterogeneità di radicamenti di civiltà. La cultura Arbereshe vive di nostalgie (su questo non ci sono dubbi) ma è ben integrata nel presente della cultura italiana.

La letteratura si confronta con gli strumenti propri (linguaggio, sentimenti, metafore) che formano processi non elitari ma identitari. La cultura Arbereshe non è una cultura elitaria. E' piuttosto, proprio per gli elementi che incarna, una cultura popolare. In questo sentire popolare c'è l'intreccio di un approccio "nazionale". Nazionale per gli Arberesh significa rimandi all'Albania ma nel contempo è un rimando al presente.

La storia è testimone di una fedeltà alla cultura nazionale italiana e alla cultura della nostalgia delle radici. Nostalgia, per ridirlo, che è sempre più una tensione della memoria storica. E' naturale che grazie al percorso normativo bisogna sempre di più tendere verso un approfondimento di tutte quelle realtà minoritarie presenti sul territorio italiano. La loro presenza, dunque, non può essere sostenuta soltanto da una motivazione o incentivazione folcloristica ma da interazioni tra la tutela e la valorizzazione di un patrimonio culturale molto più complesso e molto più diversificato.