Oliverio ha acceso la lampada votiva a San Francesco di Paola

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San Francesco di Paola

Il Presidente della Regione Mario Oliverio- informa un comunicato dell’Ufficio Stampa della Giunta- ha partecipato, nel pomeriggio, nel Santuario di Paola, alla solenne concelebrazione in onore di San Francesco di Paola, Patrono della Calabria. Nel suo corso, ha acceso, a nome di tutti calabresi, la Lampada votiva che arde alimentata dall’olio offerto quest’anno dalla Città di Paola e, in modo speciale, anche da persone che hanno rappresentato alcune categorie della società.

Prima del rito, il Presidente Oliverio, che ha ricevuto dal Correttore Generale dell’Ordine dei Minimi Padre Francesco Marinelli un quadro che rappresenta la nascita del Patrono della Calabria, ha tenuto un discorso, di seguito riportato.

Il rito dell'accensione della lampada votiva al Patrono della Calabria è vissuta ogni anno con profonda emozione dalla comunità dei fedeli devoti qui e ovunque nel mondo. Ci ritroviamo uniti nella devozione che costituisce una rete invisibile, ma forte e resistente. Una rete che valica le montagne e gli oceani, salda nelle nazioni che hanno accolto i figli della nostra terra. Una rete che attraversa il tempo e scandisce la memoria storica della nostra appartenenza. Quest’anno ci sono ulteriori motivi a rendere l’avvenimento ancora più rilevante. Ricorre il sesto centenario della nascita di San Francesco di Paola e il mondo cattolico celebra il Giubileo straordinario della Misericordia voluto da Papa Francesco. Come la Carità e la Misericordia hanno ispirato l’agire di Francesco di Paola nel suo cammino terreno così il Pontefice le richiama agli uomini contemporanei , perché possano riflettere sul loro significato e praticarle. Sono i valori cardine che devono regolare l'azione di chi è portato oggi a rappresentare con i fatti il messaggio cristiano nel mondo e in questa terra. Lo dico perché la Calabria è terra di accoglienza e di inclusione. La nostra terra spalanca ogni giorno le braccia ai disperati che arrivano da paesi flagellati da guerra e fame. Credo non ci sia un modo più alto per celebrare i sentimenti che ispirano questo momento solenne. Questo rende la devozione dei calabresi prassi quotidiana di vita. Ieri sono stato a Riace, il paese emblema nel mondo dell’accoglienza, valore della dignità umana nel quale crediamo. Proprio dinanzi a quella comunità, dinanzi a tanti migranti, ai loro bambini, ho affermato che siamo pronti a mettere in campo un progetto di accoglienza come quello di Riace in tutta la Calabria. Al mondo che proietta come vincenti modelli negativi, noi rispondiamo con la bontà, una parola semplice e fuori moda, che non si deve aver paura di pronunciare. I problemi generati dagli squilibri economici nel mondo non si affrontano e non si risolvono costruendo muri sui confini. I muri alimentano odio e generano guerre, allontanano la pace. Il Giubileo della misericordia voluto da Papa Francesco deve far riflettere anche chi governa sui processi in atto, difficili e complessi da affrontare, ma che sono comunque il nostro nuovo pane quotidiano. Noi vogliamo che la pace in terra sia un progetto a cui si deve lavorare ogni giorno, e chi ha funzioni di governo ha il dovere di fare la propria parte con senso di responsabilità e concretezza. La comunità calabrese è in festa per il sesto centenario della nascita di un uomo straordinario che con il suo passaggio ha illuminato la storia della Fede. Questa ricorrenza non è da ritenersi quale circostanza esclusivamente celebrativa, contrassegnata da un tempo di inizio ed uno di fine; ma come una spinta forte verso una costruzione nuova, positiva, per la nostra terra che non deve esaurirsi nel volgere di qualche mese. Dobbiamo cogliere questo appuntamento come possibilità di riflessione sulla figura di San Francesco, sulla sua eredità spirituale, sul suo messaggio sempre attuale. Dobbiamo fare in modo che ancora più approfondita sia la conoscenza della sua azione. Il sesto centenario, sostenuto dalla Regione è celebrato secondo un programma di appuntamenti, coordinato da un Comitato, definito insieme ai Padri Minimi, instancabili nell’opera di custodia, nella diffusione del messaggio di San Francesco nelle realtà che sorgono in suo nome in tanti Paesi. Le prime iniziative si sono già svolte e molte altre ne seguiranno. E’ un programma che consideriamo aperto a ulteriori contributi, con appuntamenti che potranno aggiungersi a quelli già individuati, se questi ci consentiranno di parlare ancor di più ai milioni di fedeli che sono nel mondo. Ad animare tutte le proposte abbiamo voluto fossero la sobrietà e lo spessore culturale, oltre che il coinvolgimento ampio. Sarà teatro di queste anche il Santuario in cui è stato messo in sicurezza il patrimonio librario attraverso una nuova biblioteca. Il sesto centenario della nascita di San Francesco dovrà essere il tramite per proiettare l’immagine della Calabria più autentica, una opportunità per far conoscere i valori che esprime la nostra terra, la ricchezza che custodisce e che risiede oltre che nelle bellezze della sua natura, nei suoi beni culturali e nelle vestigia storiche, anche nei connotati identitari: una terra accogliente, aperta, generosa. Tenace e solidale. Sofferente, certo, ma desiderosa di cambiare la propria rappresentazione ed anche il suo destino e di costruire un futuro positivo. Ansiosa di guardare avanti e senza timori per il futuro, costruirlo secondo rinnovate e salde fondamenta. Il futuro: l' oggi fonda il domani; e il domani pone le basi per il giorno che segue. Il futuro è un lavoro quotidiano. Una affermazione che abbiamo voluto ad identificare quello che è il nostro lavoro- il lavoro della Regione che mi vede alla guida, onorato di presiederla- in particolar modo in relazione alla nuova Programmazione, partita in maniera operativa, in equilibrio tra le risposte emergenziali e le prospettive necessarie allo sviluppo. Per mettere in moto innovazione, talenti, capacità, competenze indispensabili alla crescita, per creare lavoro, lavoro soprattutto per i nostri giovani. Molta strada è stata fatta in questi mesi; molta, moltissima è ancora da fare, quella che faremo, secondo basi che, gettate, stanno crescendo, non risparmiando i nostri giorni, le nostre energie. Abbiamo già alcuni significativi risultati. E’ dello scorso Sabato 30 aprile, la sottoscrizione del Patto per la Calabria con il Premier Matteo Renzi, giunta dopo un intenso lavoro, pronto ad aprire una nuova fase per la nostra regione, con risorse per investimenti in tutti i settori cruciali della nostra società e per la nostra economia. Cura del nostro territorio e dell’ambiente, infrastrutture, mobilità, edilizia sanitaria, per dare soltanto qualche indicazione; turismo, anche religioso, una forte potenzialità per la nostra terra, cui è destinata particolare attenzione. Sono traguardi di sviluppo che perseguiamo, non senza ostacoli e difficoltà, ma con determinazione. Sono diritti delle donne, degli uomini, dei giovani della Calabria. Sono mete che possiamo raggiungere, non più ultimi, non più soli. Crediamo nella forza dell’impegno, nella lealtà, nei valori positivi; sappiamo che occorrono tenacia, volontà costruttiva, nel dialogo, nella responsabilità; nella volontà di sentirsi parte, tutti, di una partita fondamentale, e perché tale bisognosa dell’apporto comune. E’ quanto credo si possa rinvenire negli insegnamenti di San Francesco di Paola, nato seicento anni fa. Mettere in pratica tutto questo è il modo migliore per sentirci degni della sua eredità, che vogliamo condividere e partecipare al mondo.