Il sindaco di Soveria ai funerali di monsignor Colafati

Catanzaro Attualità

Il 22 aprile, in rappresentanza dell'intera collettività, il sindaco di Soveria Mannelli si è recato a Lamezia Terme per prendere parte al corteo funebre che ha accompagnato la salma di Mons. Colafati in Cattedrale, dove è stata celebrata una messa solenne. Vestito con la fascia tricolore ha abbracciato i familiari del compianto don Natale facendo loro sentire la vicinanza della città di Soveria Mannelli.

"Solo il 5 luglio 2014 - scrive il sindaco - nella Parrocchia del SS. Rosario celebravamo il 50° anniversario dell'ordinazione presbiteriale di Mons. Natale Colafati. Un traguardo importante nella vita di un sacerdote. Anche in quella piacevole ed indimenticabile occasione la Città e tutta la comunità di Soveria Mannelli ha voluto omaggiare Don Natale, parroco, professore, studioso, scrittore, amico di tutti, con la presenza delle Istituzioni, in segno di affetto, stima e gratitudine, coronata con la consegna di un attestato di benemerenza civica".

Non avendo, per ragioni anagrafiche, un ricordo complessivo degli anni in cui Don Natale ha vissuto ed operato a Soveria Mannelli e San Tommaso, il sindaco ha chiesto al prof. V. Sirianni, che ne ha più nitida memoria, di ricordare l'uomo che tanto si è appassionato alla nostra Comunità da imprimervi un moto culturale che ancora oggi muove i suoi passi in ricordo di quegli anni, così ricchi di iniziative dense di significato e vissute con intensa partecipazione dalla cittadinanza tutta.

Ed è così, in poche, essenziali, righe che si ripercorre la storia di quegli anni: "Tantissimo la collettività di Soveria Mannelli deve all’opera di Mons. Colafati che, dopo alcuni anni trascorsi nella Parrocchia di San Michele Arcangelo in San Tommaso è stato parroco nella Parrocchia di San Giovanni Battista in Soveria Mannelli dal 1968 al 1992, succedendo a don Francesco Massara, anch’Egli assegnato dall’obbedienza ad altra Parrocchia di Nicastro.

Sono stati circa 30 anni di crescita umana, sociale e cristiana per il Nostro, che frattanto consegue presso l’Università Federico II di Napoli la laurea in Filosofia e soprattutto per la comunità di Soveria Mannelli, che vive in quei giorni, quella che - in occasione pubblica - è stata definita la primavera di Soveria.

Egli è stato per tutta la popolazione, ma soprattutto per i giovani, seminatore di valori e vivacità culturale, sempre capace di guardare sempre oltre i confini angusti che delimitano il particolare ed il contingente dall’universale, l’individuale dal sociale, l’egoismo dalla generosità. I principali strumenti per perseguire la crescita sociale di quella che Egli riteneva la Sua collettività sono stati la promozione della cultura e la passione per il sociale.

Mons. Colafati fu infatti: animatore e regista del Ce.Pro.Cu.S.- Centro di Promozione Culturale e Sociale di Soveria; ideatore del “Cariglio d’Oro", premio annuale conferito a "persone che con la vita e le opere hanno onorato la Calabria”, assegnato agli scrittori Leonida Repaci (1984) e Saverio Strati (1985), al magistrato e Presidente del CSM Cesare Mirabelli (1986), al Presidente dell’Azione Cattolica

Raffaele Cananzi (1987), al docente universitario Franco Chiodo (1988), al direttore del TG1 Nuccio Fava (1989), al direttore generale del Ministero per i beni culturali e ambientali Francesco Sicilia (1990), allo storico Rosario Villari (1991), al sociologo Pino Arlacchi (1992); fondatore e direttore di “Eco giovanile”, periodico mensile ciclostilato di attualità ed informazione, redatto da aprile 1969 al dicembre 1974 da un gruppo di giovani “partendo da una coscienza ispirata dai valori cristiani e stimolata da profonde istanze sociali”.

Il suo impegno sociale - continua il sindaco - non era complementare alla Sua missione pastorale, ma strettamente finalizzato ad essa, in quanto i valori del Dio che per scelta sublime ha voluto farsi uomo coincidono con i valori degli uomini.

E dei valori e della cultura Mons. Colafati è stato sempre alfiere coerente, ritenendo che “la fede non si oppone alla ragione, ma alla miscredenza; la ragione non si oppone alla fede, ma all’irrazionalità” e che “la libertà viene dalla verità”.

Nella memoria dei giorni indimenticabili in cui Soveria Mannelli ha avuto l'onore di ospitare Mons. Colafati, il Sindaco e l'Amministrazione comunale, in rappresentanza della cittadinanza tutta, si stringono commossi ai familiari nel ricordo del caro Don Natale, certi della difficoltà che d'ora innanzi noi tutti avremo nel cercare di colmare un così grande vuoto".