Università, Guccione (Pd): “borse di studio negate agli studenti dell’Unical”

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“I nostri studenti dell’Università della Calabria più meritevoli vincono le borse di studio, ma nell’anno accademico 2014/2015 solo 2126 (il 37%) su 5784 possono esercitare un diritto sancito dalla Costituzione italiana (art. 34). Mentre 3658 ragazzi, si tratta del 63%, restano fuori per la mancanza di risorse economiche. Quali iniziative intende mettere in atto la Regione Calabria per reperire importanti risorse finanziarie da utilizzare per garantire il diritto costituzionale allo studio nel nostro sistema universitario, che rischia, senza interventi immediati, di essere penalizzato da un’ulteriore emigrazione didattica e formativa?”. È quanto si legge nell’interrogazione formulata dal consigliere regionale del Partito democratico, Carlo Guccione, con richiesta di risposta scritta al governatore della Calabria, Gerardo Mario Oliverio e inviata al presidente Consiglio regionale, Nicola Irto.

“Il dato preoccupante – afferma Carlo Guccione - è il trend di finanziamento delle risorse messe a disposizione dalla Regione Calabria: dai 5.624.448,00 di euro stanziati nel 2013 l’Ente è passato ai 4.491.590,00 di euro del 2014, con una differenza di 1.122.898,00 di euro. Una contrazione ancora più preoccupante alla luce degli oltre 18 milioni di euro necessari per garantire la copertura delle 5784 borse di studio. L’Ateneo di Arcavacata può destinare 7,5 milioni di euro a questo capitolo, risorse provenienti dal fondo integrativo statale, dalla quota regionale e dalla tassa di diritto allo studio. Mancano 10,5 milioni di euro per coprire il 100% degli studenti vincitori della borsa di studio. Fra questi ci sono ragazzi con poche risorse economiche, però molto talento e voglia di emergere. Dobbiamo a tutti i costi stargli vicino nel loro percorso formativo”.

“Nei giorni scorsi – dichiara il consigliere regionale del Partito democratico, Carlo Guccione - ho incontrato i tre candidati della lista “Rinnovamento è futuro” (Michele Leonetti al senato accademico, Domenico Turino al Cda e Bruno Sania al Cus) e, insieme, abbiamo preso atto e analizzato lo stato di salute precario del diritto allo studio nell’Università della Calabria. Una bella squadra che parteciperà alle prossime elezioni universitarie, rappresentando con impegno e caparbietà la parte migliore del nostro ateneo, quella capace di lottare per il riconoscimento di diritti essenziali come quello allo studio.

La politica, allo stesso tempo, deve fare la sua parte nella risoluzione di un problema così importante. E’ evidente che la fuga dei cervelli rappresenta un ulteriore impoverimento intellettuale ed economico del Sud. Forse è il caso di agire velocemente e in maniera perentoria per arginare un fenomeno dilagante. Nessuno dovrebbe andare via dalla Calabria se non per una sua scelta personale. Ma se vogliamo che le nostre menti migliori restino, allora dobbiamo rimboccarci le maniche. La Regione Calabria cominci a mettere in atto tutte le iniziative possibili per erogare maggiori risorse economiche all’Università della Calabria”.