Presentato il film ‘Abbraccialo per me’, nel cast giovane attore rossanese

Cosenza Tempo Libero Antonio Le Fosse

E' stato presentato, in anteprima assoluta, a Rossano, presso il cinema “San Marco” di Viale Aldo Moro, il nuovo film del regista Vittorio Sindoni dal titolo: “Abbraccialo per Me”. Il protagonista è il giovane ed emergente attore rossanese Moisè Curia.

All'incontro con la stampa locale, prima della proiezione del film sul grande schermo, hanno preso parte il regista Sindoni e l'attore Curia che hanno risposto alle domande dei giornalisti. Il regista Sindoni si è soffermato sulla trama del nuovo lavoro cinematografico che racconta la storia di una donna e di suo figlio. Dell’amore di una madre, Caterina (interpretata da Stefania Rocca), verso quello che ai suoi occhi è il più straordinario bambino al mondo fino a scoprire che, proprio suo figlio, tra tanti, è affetto da disagio mentale.

Francesco (Moisé Curia) è un ragazzino vivace, allegro, con la passione per la musica. Il suo strumento preferito è la batteria, che suona di continuo. I primi segnali del suo disturbo mentale arrivano in famiglia come un fulmine a ciel sereno. La conseguenza di questo dramma porterà alla separazione di Caterina dal marito (Vincenzo Amato). Ma con l’aiuto della figlia (Giulia Bertini) questa madre coraggiosa combatterà contro tutti e contro tutto fino a trovare una speranza di salvezza per l’adorato figlio.

“Per il mio film – ha dichiarato il regista Sindoni – mi sono ispirato a una storia vera grazie alla mia assidua frequentazione, da diversi anni, di diverse associazioni che lavorano, quotidianamente, con ragazzi autistici. Un giorno ho incontrato una ragazza con un fratello disabile e chiacchierando con lei è venuta fuori una storia fatta di mille difficoltà e problemi che mi ha spinto a voler raccontare questa vicenda umana. Il mio film – ha sottolineato lo stesso regista – è un tentativo di sensibilizzazione e di superamento della paura che può provare l’uomo semplice con persone del genere. È una storia drammatica ma piena di grandi sentimenti, che spero possa servire per abbattere alcuni muri. Mi auguro – ha poi concluso Sindoni – che la gente possa uscire dal cinema e fare dei piccoli gesti di solidarietà nei confronti di persone come la madre e il figlio descritti nel film, fargli capire che non sono soli. La comunità ormai esclude e non include più persone come Francesco, che non a caso nel film è soprannominato spregiativamente Ciccio tamburo.”

Moisè, invece, ha, dapprima, ringraziato il regista Sindoni per averlo scelto come attore protagonista nella nuova produzione cinematografica e, successivamente, ha raccontato la sua straordinaria esperienza, al fianco di Stefania Rocca e di un cast eccezionale, nell'interpretare il ruolo di “Ciccio” affetto da disturbi mentali. Un tema drammatico ed attuale che ha rapito letteralmente l'attenzione di quanti hanno assistito alla proiezione del film. In platea, oltre al regista Vittorio Sindoni e all'attore Moisè Curia, erano presenti molti disabili accompagnati dai volontari dell'Unitalsi provenienti dall'intera diocesi di Rossano-Cariati. Al termine della proiezione, prima dei saluti finali, i numerosi spettatori hanno voluto complimentarsi sia con il regista Sindoni per l'ottimo lavoro e sia con l'attore rossanese Moisè Curia per la straordinaria interpretazione.

Stefania Rocca e Moisè Curia sono stati affiancati, in questo film, da colleghi bravi e altruisti. Vincenzo Amato è Pietro, il padre severo, ma smarrito davanti alla malattia del figlio. La sorella Tania ha il viso dolce e saggio di Giulia Bertini. Pino Caruso è il prete che accoglie la scienza come speranza. Paolo Sassanelli è il maresciallo premuroso, un amico a cui rivolgersi sempre. Luigi Di Berti è lo psichiatra che sa spiegare la malattia. Paola Quattrini è la contessa che crede nelle potenzialità musicali di Ciccio. Loredana Martinez è la vicina che ha difficoltà a comprendere l’amore di una madre. Alberto Lo Porto è l’uomo nero. “Abbraccialo per me” è, dunque, un film che farà riflettere. Il tema, come detto, è la disabilità mentale raccontata attraverso gli occhi di una madre e del figlio, che ha una sindrome dissociativa, in un rapporto molto protettivo. Sullo sfondo un’Italia in cui il tema della disabilità mentale fatica a trovare risposte adeguate. Un film-denuncia che mette in scena il dramma vissuto da migliaia di famiglie. Il film, prodotto dalla Megavision Filmtv, uscirà in tutte le sale cinematografiche il 21 aprile.