Raggiri, ricatti e violenze per estorcere denaro ad un pensionato, 21enne finisce in carcere

Crotone Cronaca

Da diversi mesi lo stava “annientando” psicologicamente con richieste di denaro, raggiri, ricatti, violenze fisiche e mentali. Fin quando la vittima ha raggiunto il culmine della sopportazione ed ha deciso di denunciare il tutto ai carabinieri.

Ed è così che un 21enne, D.C., pregiudicato ed avvisato orale è finito in arresto, a Crotone ed ora dovrà rispondere del reato di per estorsione aggravata e continuata nei confronti di un 58enne del posto.

I FATTI | A metà marzo scorso alla stazione dei carabinieri si era presentato un minuto signore che chiedeva di poter parlare con il Comandante ed a cui aveva esposto il problema, che lo assillava da tempo, e di cui sarebbe stato l’artefice il giovane, figlio di un suo conoscente.

Stando al racconto della vittima, ad inizio di settembre del 2015 il giovane, approfittando della bontà e della semplicità dell’uomo, si era fatto prestare la sua macchina, vettura poi sparita. Il 21enne gli aveva riferito di aver avuto un problema meccanico e di averla lasciata fuori regione, cominciando così a chiedere denaro per il disguido procuratogli dall’inconveniente. A partire da questa circostanza sarebbe iniziata una sequela di scuse, proposte, pretese indebite, prospettando non meglio specificati facili guadagni con improbabili “affari”, oppure utilizzando la violenza, con strattoni, minacce, esibizioni di pistole con le quali minacciava di “aprirgli la testa” se la vittima fosse andata dai Carabinieri.

L’uomo però di è fatto forza, e dai militari ci è andato, pur se tra paure e tentennamenti, e grazie all’opera di vicinanza e disponibilità del Comandante di Stazione, il Maresciallo Nazzareno Leonardis, è riuscito a raccontare tutto ciò che era successo negli ultimi mesi.

Il giovane, in pratica, dalla circostanza della vettura prestata avrebbe iniziato a pretendere senza alcun motivo somme di denaro consistenti in varie centinaia di euro, una cifra che il signore, titolare di una pensione sociale non poteva certo permettersi. Il 21enne per spillargli più soldi possibili, nelle ultime settimane avrebbe anche prelevato fisicamente il malcapitato e l’avrebbe portato, con la forza, presso i postamat per fargli ritirare i soldi o costretto con sempre con la forza a denunciarne lo smarrimento per poi tornare presso gli uffici postali a richiederne un duplicato e proseguire nei prelievi. Anche sul conto corrente dell’uomo, padre di diversi figli, vi erano quasi sempre solo pochi euro.

Una sera, poi, raccontano gli investigatori, l’anziano sarebbe stato prelevato di forza da casa sua e portato in un casolare dove si trovava anche una prostituta: qui, una volta denudato sotto minaccia, è stato costretto ad avvicinarsi alla prostituta per essere fotografato dal suo aguzzino. Un istante dopo, come prevedibile, sarebbero partite le minacce di mostrare le foto alla famiglia se non avesse consegnato l’intera pensione riscossa ad inizio aprile.

I Carabinieri nel frattempo, avevano svolto accertamenti, effettuato pedinamenti discreti e avvisato del tutto l’Autorità Giudiziaria: il giorno in cui vittima si è recata per ritirare la pensione, militari in borghese hanno tenuto costantemente sott’occhio sia l’estorsore che la vittima, che ciondolavano da un Ufficio Postale all’altro, non mancando di effettuare un’ennesima falsa denuncia di smarrimento del tesserino bancomat, affinché il nuovo modello potesse averlo esclusivamente il giovane. Verso l’ora di pranzo, sempre la vittima è riuscita, dopo ore di interminabile fila, a prendere la propria pensione ed a questo punto il giovane l’avrebbe trascinato dentro ad un portone, nelle vicinanze del Comune e qui, immaginando di non essere visto si è fatto consegnare il denaro. A quel punto i militari appostati proprio di fronte hanno visto tutta la scena ed appena il giovane si è è incamminato verso la fermata dei bus in via Mazzini, l’hanno bloccato ed ammanettato.

Una volta perquisito è stato trovato in possesso dei soldi sottratti e delle stampe di fotografie in cui la vittima era immortalata, suo malgrado, nelle pose sconvenienti con la prostituta. Nell’udienza di convalida il Giudice ha disposto la permanenza in carcere.