Diamante: degrado nella sala d’attesa della guardia medica, lo denuncia il Tdm

Cosenza Salute

Dopo le polemiche provenienti dagli ambienti del consultorio familiare di Diamante e del distretto sanitario Tirreno, diretto da Giuliana Bernaudo, scaturite dalla denuncia del Tribunale del Malato dell’alto Tirreno cosentino sul mancato rispetto dei requisiti strutturali previsti e sulla presenza di barriere architettoniche, che avrebbero dovuto evitare l’esistenza degli uffici dello stesso distretto sanitario nel luogo in cui sono posti, il Tdm mette in rilievo altre "carenze da attribuirsi all’incuria della gestione Bernaudo".

Questa volta l’attenzione si rivolge ai locali adibiti a sala d’attesa della guardia medica di Diamante; dalle foto che il Tdm fornisce emerge il degrado e l’incuria in cui i trovano e che tra umidità, vegetazione e scrostamento delle pareti lasciano dubitare delle loro condizioni igieniche e sanitarie.

Sulla vicenda si è espresso Domenico Oliva referente del TDM: “È chiaro che - ha affermato - quanto si è ascoltato nei giorni scorsi, proveniente dagli uffici interessati e da dipendenti che hanno parlato di argomenti per nulla attinenti al problema delle barriere architettoniche, è da considerarsi soltanto un maldestro tentativo di giustificare la Bernaudo e di camuffare il reale problema che è quello della impossibilità per un disabile di accedere all’ufficio del primo piano dell’ambulatorio dell’ASP".

"Sentire l’affermazione che il problema è inesistente - aggiunge Oliva - equivale a dire che le due rampe di scale che impediscono l’accesso non esistono; questo lascia ancor più perplessi nel momento in cui ad intervenire sui social network è una delle assistenti sociali, sul cui operato nessuno ha mai detto nulla, la quale avrebbe invece già dovuto segnalare al responsabile del distretto la presenza di ostacoli per la deambulazione di anziani e disabili. In questo affannarsi di scuse e giustificazioni avanzate ripetutamente - prosegue - spicca la grande ma prevista assenza e inerzia della Bernaudo la quale avrebbe dovuto, come atto d’ufficio, immediatamente spostare gli uffici ASP ‘incriminati’ al piano inferiore abbattendo realmente e istantaneamente le barriere architettoniche, per come previsto dalla legge, in attesa di eventuali provvedimenti come l’installazione di un montascale che risolvesse il problema".

Accanto al discorso relativo al consultorio familiare, il referente del Tdm vuole porre l’attenzione sulle condizioni "di quella che dovrebbe essere la sala d’attesa della guardia medica; le condizioni dei locali - dice - sono da terzo mondo tanto che, spesso, gli utenti preferiscono attendere il proprio turno all’aperto anche nelle giornate di cattivo tempo. "

"Sicuramente - afferma ancora Oliva - a questa ulteriore denuncia seguiranno le dichiarazioni di qualche altro dipendente o responsabile che parlerà in nome e per conto della Bernaudo, magari assumendosi le responsabilità; tuttavia il direttore del distretto, responsabile di quanto accade in esso, resta senza alcun dubbio Giuliana Bernaudo. Non credo - conclude - servano ulteriori commenti visto che i fatti si commentano da soli.”