Arrestato in Spagna il latitante Antonio Gallace, “beccato” nell’aeroporto di Valencia

Catanzaro Cronaca

Antonio Gallace, 46enne, resosi irreperibile da circa quattro anni, è stato arrestato nell’aeroporto di Valencia, in Spagna. Il latitante, ritenuto appartenente all’omonima cosca di ‘ndrangheta di Guardavalle, è stato fermato nella tarda serata di ieri dalla squadra mobile di Roma, dallo Sco e da personale della polizia spagnola.

Gallace, che avrebbe operato sul litorale meridionale romano e in particolare a Anzio, Ardea e Nettuno, era stato condannato nel 2012 in via definitiva alla pena di 5 anni di carcere, dal Tribunale di Milano, per estorsione e detenzione illegale di armi, e dallo stesso anno era latitante. A suo carico la Procura Generale della Repubblica presso il Tribunale di Milano, su impulso della Mobile di Roma, aveva emesso un mandato di arresto europeo.

I TRASCORSI CRIMINALI DEL RICERCATO

L’uomo, in passato era stato oggetto di indagine sulle proiezioni della ‘ndrangheta nell’entroterra milanese dedita, in particolare, al commercio di ingenti quantitativi di stupefacenti provenienti dalla Spagna e dal Sud America, nonché alla realizzazione di altre condotte illecite collegabili a numerosi incendi dolosi verificatisi nel corso del 2010 e del 2011 a danno di attività produttive e commerciali nel comune di Pieve Emanuele. Il provvedimento restrittivo colpisce alcuni soggetti, tra cui Gallace, coinvolti a vario titolo in una presunta attività estorsiva.

In particolare, il ricercato, in concorso con altri, avrebbe costretto i parenti delle vittime di estorsione a consegnare loro la somma di diverse migliaia di euro, con la pretesa di girarla a una terza persona in grado di fornire documentazione comprovante l’effettivo ordine di trasferimento di 49 milioni di euro, provento di una evasione fiscale.

“GALEOTTO” FU IL COMPLEANNO

La pressione estorsiva esercitata si sarebbe concretizzata, in un crescendo minatorio, dapprima con sms e ricerche per rintracciare la vittima, quindi con minacce sempre più gravi, anche di morte, estese anche alla sfera dei parenti.

Le indagini, coordinate dai Magistrati della Dda capitolina e condotte dalla Sezione Criminalità Organizzata della Mobile e dal Servizio Centrale Operativo della Polizia di Stato, e in corso da mesi, avrebbero consentito di accertare che il latitante aveva lasciato il territorio nazionale per rifugiarsi all’estero; il prosieguo delle indagini ha permesso di individuare la penisola iberica come luogo di approdo finale del ricercato. Le attività sono state quindi estese ai familiari del catturando, facendo emergere che gli stessi si sarebbero recati proprio in Spagna per festeggiare il suo compleanno, previsto per il prossimo 10 marzo. È stato quindi organizzato un servizio di pedinamento, sia in Italia che in territorio iberico, con la collaborazione della Polizia spagnola attivata dal Servizio per la Cooperazione Internazionale di Polizia (lo S.C.I.P.)

Gli investigatori della Mobile e dello Sco avrebbero accertato che i familiari sarebbero partiti dall’aeroporto di Bergamo-Orio al Serio, alle 19.20 di ieri, 8 marzo e sarebbero giunti a Valencia alle successive 21.20. Una volta accertato che gli stessi si erano imbarcati sul volo, sono state trasmesse le indicazioni agli investigatori romani presenti a Valencia insieme ad agenti della Polizia spagnola che, per l’occasione, impiegava nel servizio il Grupo de localization de los fuggitivo di Madrid, in supporto al Gruppo del crimine organizzato di Valencia.

In territorio iberico sarebbe stato dunque organizzato un massiccio servizio di osservazione nei pressi dell’aeroporto e degli esercizi ricettivi presenti nelle immediate vicinanze dello scalo. Alle 20.30, gli investigatori hanno individuato un uomo somigliante al ricercato arrivato in aeroporto a bordo di una Land Rover. Una volta sceso dall’auto, l’uomo è stato seguito fin dentro l’aeroporto e, appurata l’estrema somiglianza col ricercato, è stato bloccato. All’atto del controllo, Gallace ha confermato la sua identità e non ha opposto resistenza all’arresto, congratulandosi con gli operatori che l’hanno bloccato. Con sé aveva un documento intestato a una terza persona, e sul quale sono in corso accertamenti. Al termine dell’operazione, è stato condotto presso gli uffici di Polizia di Valencia e da qui tradotto in carcere.

(ultimo aggiornamento 11:10)