Roma, protesta dei lavoratori Phonemedia a Piazza della Repubblica

Calabria Cronaca

Si sono ritrovati in mattinata a Piazza della Repubblica, le lavoratrici ed i lavoratori di Phonemedia provenienti da tutta Italia, per poi sfilare in corteo al fianco dei metalmeccanici e di lavoratrici e lavoratori provenienti da tutta Italia per manifestare il proprio dissenso alla politica economica del Governo, che nulla muove contro la crisi, ormai dilagante, presente nel paese. Erano presenti delegazioni da Trapani, Bari, Novara, oltre che da Catanzaro. Verso le 13 hanno incontrato il segretario nazionale della SLC-CGIL Alessandro Genovesi, per fare il punto sulla situazione nazionale della vertenza Phonemedia ed individuare nuove azioni di protesta volte alla ricollocazione delle 7mila risorse in cassa integrazione. Dall'inedita assemblea in piazza con Alessandro Genovesi sono emerse diverse problematiche dai vari territori circa la firma del decreto del Ministero che sta bloccando in quasi tutta Italia il pagamento della Cig in deroga. La delegazione siciliana di Trapani, dopo aver percepito le prime 4 mensilità si ritrova con i pagamenti bloccati, a causa della mancanza della firma sul decreto ministeriale. Stessa sorte per i “phonemediani” di Bari, che attendono con ansia che il Ministero velocizzi le proprie operazioni burocatiche per continuare a percepire la cig. Decisamente migliore la situazione per i dipendenti di Multivoice e WebCallCenterRing, che seppur tra ritardi ed incongruenze nei pagamenti, stanno regolarmente percependo gli emolumenti derivanti dal sostegno al reddito predisposto con accordo ministeriale lo scorso Marzo. Situazioni diverse nelle varie realtà, quindi, per quel che concerne i pagamenti della cig in deroga, ma uniti nella rabbia e nell'amarezza per la sorte che attende il loro futuro lavorativo. Infatti, la situazione per le lavoratrici ed i lavoratori delle varie aziende appartenenti al gruppo Phonemedia (Raf-Multimedia Planet, B2B, Multivoice, WebCallCenterRing, Soft4Web) non è di certo incoraggiante. Al termine delle operazioni di ricognizione effettuate dal Commissario Straordinario Di Mundo, emerge una situazione economica-finanziaria drammatica, con un buco di circa 60 milioni di euro. Le commesse depredate da nuove aziende emergenti, di dubbia affidabilità; infrastrutture e beni immobili che a breve, sbloccati dal sequestro cautelativo in atto, potrebbero finire sotto pignoramento da parte degli istituti di credito.
“Quanto emerge dalla ricognizione effettuata nelle varie realtà non è di certo incoraggiante – ha affermato il Segretario nazionale SLC-CGIL, Alessandro Genovesi – il buco lasciatoci in eredità dal management di Phonemedia è una vera e propria voraggine, ma di certo non dobbiamo mollare proprio ora.” “La SLC-CGIL nazionale ha già investito della problematica la confederazione nazionale, la quale sta sollecitando un incontro a Palazzo Chigi per comprendere come il Governo voglia affrontare questa vertenza che interessa circa 7mila famiglie in Italia – prosegue Genovesi – il nostro obiettivo è di far, sostituire, o affiancare, al Commissario in carica, qualcuno che abbia competenza sul settore call center”. “La peculiarietà del settore impone una attenta conoscenza delle dinamiche di sviluppo, rapporti con i committenti, conoscenza del mercato – prosegue il segretario nazionale SLC-CGIL – abbiamo esempi positivi di gruppi, nel settore, risollevati dopo crisi di queste proporzioni, è nostro dovere non lasciare niente di intentato”.
Alle dichiarazioni di Genovesi fanno eco quelle del Segretario provinciale SLC-CGIL di Catanzaro, Daniele Carchidi, presente alla manifestazione nazionale “No ai ricatti, Si ai diritti” messa in campo dalla FIOM-CGIL, ed accompaganto da una colorita e nutrita delegazione di lavoratori del settore Call Center provenienti dalla Calabria. “Siamo presenti a questa manifestazione nazionale della FIOM-CGIL, al fianco dei lavoratori metalmeccanici, così come tutta la confederazione e le altre categorie della CGIL – ha affermato Daniele Carchidi – perchè quanto sta accadendo nel settore produttivo metalmeccanico, è propedeutico ad un disegno, nemmeno ormai troppo latente, di Governo e Confindustria, con la complicità di CISL e UIL: l'azzeramento del contratto collettivo nazionale e l'attacco ai diritti fondamentali dei lavoratori”. “Non potevano mancare le lavoratrici ed i lavoratori dei call center calabresi, ed in particolare i cassintegrati delle aziende appartenenti al gruppo Phonemedia, a questa iniziativa – prosegue Carchidi – la loro situazione rappresenta l'emblematico ed irresponsabile disinteresse del Governo alla crisi del mondo del lavoro, che come un onda sta spazzando via centinaia di migliaia di posti di lavoro”. Sulla vertenza Phonemedia, il giovane dirigente sindacale, ha poi voluto sostenere le ragioni della SLC-CGIL, che dopo aver raggiunto importanti risultati, quali la scacciata di un management inadeguato composto da bancarottieri e fallimentaristi di rinomata fama, il sostegno al reddito attraverso l'utilizzo degli ammortizzatori sociali, impegna ora la CGIL tutta nel tentare di percorre strade volte alla ricollocazione di questi lavoratori. “Sappiamo che la situazione economico-finanziaria del gruppo Phonemedia è drammatica – sostiene Carchidi – ma se la volontà comune è quella di voler far “morire” Phonemedia, sperando che la cassa integrazione mitighi l'uccisione della dignità di migliaia di famiglie, hanno fatto male i conti”. “Quanto alle possibilità di ricollocamento – ha affermato in conclusione il segretario provinciale SLC-CGIL – stiamo lavorando anche a livello territoriale, per l'apertura di tavoli di concertazione volti a non disperdere il bagaglio di professionalità acquisito da questi lavoratori, tentando attraverso il sostegno delle istituzioni, sgravi fiscali, formazione acquisita, a percorrere strade che diano opportunità di lavoro a questi lavoratori”.