Reggio. Maxi blitz nei “quartieri della ‘ndrangheta”

Reggio Calabria Cronaca

Un maxi blitz è stato eseguito nella notte e nei giorni precedenti dalla Polizia in alcuni quartieri di Reggio Calabria considerati ad alta densità mafiosa. Nella nottata appena trascorsa, e nell’ambito dei servizi interforze previsti dal cosiddetto Focus ‘ndrangheta, oltre 100 agenti hanno effettuato, a Gallina (LEGGI QUI), numerose perquisizioni nei confronti di soggetti ritenuti inseriti in alcune delle più agguerrite cosche di ‘ndrangheta. Le attività si sono estese anche nei quartieri limitrofi di Arangea, Saracinello e Cannavò.

L’OPERAZIONE si inquadra in un dispositivo più ampio e frutto delle strategie di aggressione ai sodalizi mafiosi, elaborate dal Comitato Provinciale per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica dopo i recenti episodi di sangue che hanno caratterizzato la città.

Anche nei giorni scorsi la polizia svolto servizi analoghi, con un impiego massiccio di uomini, in altri quartieri sensibili come Pellaro ed Archi. Sono state così controllate circa 200 persone e 113 veicoli, effettuati inoltre 20 posti di blocco e oltre una cinquantina di perquisizioni personali e domiciliari.

L’efficacia dei servizi messo in campo dal questore di Reggio ha permesso, tra le altre cose, di arrivare all’arresto di tre pregiudicati: un cittadino georgiano resosi latitante e destinatario di un provvedimento restrittivo per associazione a delinquere; un bulgaro accusato di fabbricazione e possesso di documenti di identificazione falsi e, infine, un cittadino italiano responsabile di atti persecutori e lesioni personali.

Le attività hanno visto la partecipazione anche degli investigatori della Squadra Mobile del capoluogo, degli uomini dell’Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico, dei Cinofili, del Reparto Prevenzione Crimine di Siderno e del V Reparto Volo.

“I servizi straordinari interforze - ha affermato il Questore Raffaele Grassi - proseguiranno senza soluzione di continuità, con un costante monitoraggio dei quartieri cosiddetti a rischio, attraverso un sinergico impiego delle risorse in campo sia della prevenzione e del controllo del territorio e sia degli investigatori della polizia giudiziaria, coordinati dai magistrati inquirenti.”