San Luca, 31° anniversario morte brigadiere Tripodi

Reggio Calabria Attualità

Si è svolto oggi a San Luca il 31 anniversario della morte del Brigadiere Carmine Tripodi, Medaglia d’Oro al Valor Militare alla memoria, nato a Torre Orsaia il 14 maggio 1960. Si è arruolato nell’Arma dei Carabinieri il 14 Luglio 1977 e, dopo aver svolto il previsto corso d’istruzione, è stato promosso Vice Brigadiere il 18 Maggio 1980 e Brigadiere il 18 Maggio 1982.

Nell’arco della sua carriera, ha prestato servizio presso: l’Aliquota Radiomobile della Compagnia di Bianco; La Squadriglia Carabinieri di Motticella; e da ultimo, dall’8 Gennaio 1982, presso la Stazione Carabinieri di San Luca.

Alle 21.00 del 6 febbraio 1985, mentre si stava recando a bordo della propria autovettura presso il Comando Compagnia CC di Bianco subì, in località Cucuzza di San Luca, un agguato ad opera di tre malviventi i quali, dopo aver bloccato il passaggio del mezzo, esplosero all’indirizzo dell’auto numerosi colpi di lupara, attingendo mortalmente il militare e dileguandosi.

Seppur ferito a morte, il Sottufficiale reagì coraggiosamente esplodendo alcuni colpi con l’arma in dotazione, ferendo almeno uno dei malviventi in fuga, per poi accasciarsi esanime all’interno della sua autovettura. Il 5 Giugno 1986, in occasione della Festa dell’Arma dei Carabinieri celebrata in Roma, il presidente Emerito della Repubblica ha conferito alla memoria del Brigadiere Carmine Tripodi la “Medaglia d’Oro al Valor Militare” (concessa con D.P.R. del 21 Gennaio 1986) con la seguente motivazione:

Comandante di Stazione distaccata, già distintosi in precedenti operazioni di servizio contro agguerrite cosche mafiose, conduceva prolungate, complesse e rischiose indagini che portavano all’arresto di numerosi temibili associati ad organizzazioni criminose, responsabili di gravissimi delitti. Fatto segno a colpi di fucile da parte di almeno tre malviventi, sebbene mortalmente ferito, trovava la forza di reagire al proditorio agguato riuscendo a colpirne uno, dileguatosi poi con i complici. Esempio di elette virtù militari e di dedizione al servizio spinto fino al sacrificio della vita”.