Mattarella a Catanzaro: inaugurata la nuova Cittadella regionale

Catanzaro Attualità

Cerimonia di inaugurazione della nuova Cittadella regionale oggi a Catanzaro, ospite d’onore Sergio Mattarella. Il presidente della Repubblica, è stato accolto da tanti bambini con le bandierine tricolori, rappresentanti del governo, il presidente della Regione Calabria Mario Oliverio, i 409 sindaci dei comuni calabresi, i cinque prefetti della Calabria, i vertici delle procure ed i rettori dei tre atenei.

Accompagnato dal governatore della Calabria e dal sindaco del capoluogo sta effettuando una visita del nuovo edificio che ospita gli uffici della Regione Calabria in località Germaneto, per poi incontrare le autorità locali.


IL DISCORSO DI MATTARELLA

Breve e diretto il discorso tenuto da Mattarella presso la Cittadella Regionale. Il presidente della Repubblica ha iniziato il suo intervento alle 16:10 concludendolo venti minuti dopo. Tanti i temi affrontati, con capacità di sintesi ed incisività.

“Sono lieto davvero di essere con voi per questa inaugurazione della Cittadella" ha esordito il Capo dello Stato, aggiungendo che l’inaugurazione dei nuovi uffici della Regione “rappresenta per la Calabria un traguardo ed un punto di partenza. Questo - ha spiegato - è il compimento di un progetto coltivato, a lungo, da Giunte di diverso orientamento. Mi auguro adesso che il risultato diventi elemento di coesione” ma, soprattutto, ha sottolineato Mattarella, che porti una ricaduta in termini di fiducia “anche nel confronto politico, rafforzando il legame tra cittadini e istituzioni, consentendo ai protagonisti di riconoscere sempre più ciò che appartiene al bene comune dei calabresi”.

IL RINNOVAMENTO DELLA MACCHINA PUBBLICA

“La cerimonia di oggi - ha continuato il presidente - non è un punto conclusivo ma è un inizio che rimanda ad una responsabilità collettiva: di rinnovamento della macchina pubblica”. Poi Mattarella ha ricordato l’importanza del regionalismo definito “tappa importante nella storia italiana”. “È giusto riflettere sul ruolo di questa esperienza” ha ribadito, sottolineando che si deve “cogliere questa occasione affinché un cambiamento positivo raggiunga i cittadini, le imprese, le comunità locali. Dopo questi anni duri di crisi economica si avvii nel Paese una stagione di sviluppo: durevole, sostenibile e promotrice di coesione sociale".

"La sfera pubblica - ha chiosato il Capo di Stato - spesso viene indicata, da opinioni diffuse, come elemento frenante, sembra gravarvi un pregiudizio negativo: eppure la sua efficacia è ineludibile per la crescita” e “chi si assume la responsabilità pubblica deve svolgere il compito con onore e dedizione”.

La Calabria, il meridione l’Italia, ha aggiunto ancora Mattarella “merita che la giornata di oggi segni qui una volontà di ripartenza. Conferire dignità alla Cosa pubblica e alla politica è indispensabile per dare il rilancio al Paese”. Dunque l’invito a sostenere “le forze del mercato, orientandole e stimolandole”, forze che secondo il Presidente “la politica deve aiutare con scelte coraggiose e trasparenza”.

“L’ITALIA HA BISOGONO DELLA CALABRIA”

Un accenno del discorso è stato anche riservato al valore dell’unità nazionale: “Il nostro destino - ha detto Mattarella - non può essere di un Paese diviso: l’Italia ha bisogno dello sviluppo del sud” e “l’unità è indispensabile per superare le nostre fragilità”. Ma, ha spiegato ancora il presidente “La svolta spetta ai calabresi” e questa è “una responsabilità che la politica locale deve assumere e saper trasmettere”.

SCONFIGGERE LA ‘NDRANGHETA: OBIETTIVO NAZIONALE

“Il contrasto alla criminalità resta la pietra angolare di qualsiasi progettualità politica”, ha ribadito ancora nel suo discorso il Capo dello Stato, ricordando inoltre le intimidazioni subìte da rappresentanti istituzionali e dalla stampa locale.

Pressioni da respingere” ha sbottato Mattarella, sottolineando come questi atti vengano percepiti dalla comunità come un “impedimento alla piena crescita economica e sociale” del territorio. E da qui l’elogio del Presidente a ciò che ha definito delle “coraggiose ribellioni” citando il caso di Lea Garofalo o delle atlete della Sporting Locri.

“La solidarietà mostrata da ogni parte del Paese va scelta come un’intesa, un’occasione di condivisione nazionale”, ha ribadito Mattarella aggiungendo che la “’ndrangheta è una minaccia per l’intero Paese” e che “la sua sconfitta è un obiettivo nazionale”. La Calabria, in tal senso, ha rassicurato, “non è sola e lo Stato non è lontano. Lo Stato - ha detto Mattarello - ha i volti dei magistrati e delle forze dell’ordine che ogni giorno combattono le infiltrazioni criminali”. I loro successi, ha sottolineato “sono ossigeno per la realtà calabrese, che deve aver fiducia e saper reagire”.

Infine un invito del Presidente a valorizzare e tutelare la cultura ed il territorio calabrese: “una leva importante di sviluppo, una componente essenziale” ha affermato il Capo dello Stato definendoli “condizione affinché i giovani possano raccogliere il testimone delle generazioni passate” e dunque “sentirsi protagonisti”.

Il mio - ha concluso Mattarella - è un incoraggiamento: valorizzando e sviluppando le risorse morali si può dare sviluppo per i giovani della Calabria”.