Controlli Carabinieri, 7 denunce

Reggio Calabria Cronaca

I Carabinieri di Bova hanno denunciato in stato di libertà tre cacciatori di frodo, per violazione delle norme previste dalla legge quadro sulle aree protette e porto di armi ed oggetti atti ad offendere. I tre sono stati sorpresi all’interno del parco nazionale dell’Aspromonte e, da una successiva perquisizione veicolare, trovati in possesso di un fucile semiautomatico calibro 12, una carabina semiautomatica calibro 30,6 (detenuti legalmente), ed un coltello “fraraccio” detenuto illegalmente.

A Reggio Calabria, denunciato in stato di libertà M.D., 74enne di Cardeto, per i reati di detenzione abusiva di armi comuni da sparo e detenzione abusiva di munizioni. A seguito di un controllo effettuato, sarebbe stato trovato in possesso di due fucili di diverso calibro e munizionamento vario risultati non in regola con la documentazione amministrativa necessaria alla detenzione. I militari hanno ritirato cautelativamente le altre armi e munizioni, regolarmente detenute, con la contestuale proposta di diniego di detenzione e revoca del porto d’armi.

A San Roberto, denunciato in stato di libertà F.C., 56enne del posto già sottoposto agli arresti domiciliari, e il cognato C. F., 43enne. I due sono accusati di detenzione abusiva di munizioni, poiché, durante una perquisizione domiciliare eseguita nell’abitazione di residenza del 56enne e nel terreno adiacente all’immobile ma nella disponibilità del cognato, sono state ritrovate un centinaio di cartucce di vario calibro ed in ottimo stato di conservazione.

A Villa San Giovanni, denunciato in stato di libertà P.S., 55 anni, per i reati di lesione personali, minacce e furto. L’uomo, per futili motivi, avrebbe aggredito e minacciato un operaio specializzato che, nella funzione di incaricato di pubblico servizio per conto del Comune di Villa San Giovanni, stava effettuando la sostituzione del contatore dell’acqua presso la sua abitazione. La vittima, visitata presso il pronto soccorso reggino, è stato giudicato guaribile in due giorni. Le successive verifiche eseguite dai militari hanno portato a riscontrare che il vecchio contatore dell’acqua dell’abitazione dell’uomo sarebbe stato installato in senso inverso e privo di piombatura, consentendo pertanto un indebito prelievo d’acqua dalla condotta comunale.