Lamezia, “Il cacciatore di meduse” di Ruggero Pegna apre “incontro con l’autore”

Catanzaro Tempo Libero

Dopo numerose presentazioni regionali e nazionali, dal “Caffè delle Idee” del Premio Sele d’Oro di Oliveto Citra al Lungofiume Boulevard di Cosenza, da “I fatti vostri” di Rai2 alla Book City di Milano, oltre alla presentazione della versione in braille a cura dell’Uici di Vibo Valentia e l’aggiudicazione di prestigiosi riconoscimenti, tra cui il “Premio Antonio Proviero Città di Trenta 2015” per la Narrativa Edita e la menzione d’onore al “Premio Michelangelo Buonarroti” di Seravezza, “Il cacciatore di meduse”, il nuovo romanzo di Ruggero Pegna che racconta la storia di un piccolo migrante somalo, arriva a Lamezia Terme, città dell’autore.

A sei mesi dalla pubblicazione della casa editrice Falco, domani, domenica 3 gennaio alle ore 18.30 l’attualissimo e commovente romanzo sarà presentato dalla giornalista e scrittrice Rosalba Baldino negli “Incontri con l’autore” della Libreria Tavella, promotrice di numerose iniziative culturali della terza città calabrese. Per la locandina che annuncia l’incontro, la storica Libreria ha scelto il testo della motivazione della giuria del “Premio Proviero”: “Un libro struggente e attuale. Una fiaba contemporanea. La storia di Tajil, un bambino somalo sbarcato a Lampedusa con la sua mamma e un Pinocchio di legno, colpisce per l’intensità della narrazione, la concretezza delle storie, l’incanto dei luoghi. Il cacciatore di meduse con le sue principesse del mare, delicate ed eteree, ripropone il valore controcorrente del rispetto verso gli altri e la ricchezza della contaminazione tra diverse culture.”.

In effetti, l’accoglienza per questo romanzo è stata calorosa, in un momento segnato dalle tragedie dell’intolleranza, dell’odio e del fanatismo terroristico. Il dramma dei migranti, spesso prime vittime di questi estremismi, in questo emozionante romanzo diventa una grande storia d’amore con finale da autentica e commovente fiaba moderna. Il tema scottante dell’immigrazione è toccato per la prima volta dall’altro punto di vista, con gli occhi di un bambino somalo che diventerà scrittore della sua stessa storia e con la voce di immigrati, miseri e diversi di tutto il mondo. La storia di Tajil convince, infatti, per la capacità di dare voce agli stessi migranti, alle sofferenze e ai sogni di chi è bisognoso o diverso, discriminato per il suo stato di povertà o per il colore della pelle. Un romanzo che racconta la dura realtà dei nostri giorni attraverso il quotidiano e la sensibilità di un bambino, tra episodi drammatici e sfumature fiabesche.

“Ho accolto con piacere l’invito di Gioacchino Tavella – afferma Ruggero Pegna – perché mi ha detto di averlo deciso dopo la lettura del romanzo. Un invito sincero e convinto al quale ho dato la mia disponibilità, nonostante mi imbarazzasse parecchio presentarlo nella mia città.” Dal suo canto, Tavella conferma il parere di chi ha già letto il libro: “Un romanzo molto bello, che mi è piaciuto e mi ha emozionato. Ho subito pensato che fosse giusto presentarlo anche a Lamezia, visto che, tra l’altro, a scriverlo è stato un lametino”.

La struggente storia di Tajil, un bambino nero che non sapeva di essere diverso perché nel suo villaggio a Chisimaio tutti avevano il suo stesso colore della pelle, offre l’unica soluzione possibile ai dilemmi e drammi di questi giorni, aprendo ai sentimenti, al rispetto degli altri e delle loro infinite diversità, usando la chiave della bontà e degli affetti. La narrazione cattura il lettore, incanta, anche grazie a descrizioni di una natura aspra ma meravigliosa, come quella dei luoghi dell’infanzia in Africa, la sua terra a forma di grande cuore, delle traversate del deserto e del mare o degli splendidi angoli di Sicilia che lo accoglieranno. Il cacciatore di meduse trasporta in un’atmosfera di vibrante umanità con l’identificazione e la proiezione nel personaggio principale, di cui si condividono amarezze e delusioni, ma anche speranze, attese e desideri, fino alla sorprendente conclusione.