Scarcerato 24enne accusato di furto

Catanzaro Cronaca

Marcantonio Malagrinò, arrestato su disposizione del Gip che aveva accolto la richiesta della Procura della repubblica di Castrovillari, è stato scarcerato.

L'uomo, difeso da Sergio Lucisano, è accusato di una serie di presunti furti perpetrati a Corigliano Calabro nel mese di Febbraio di quest’anno. Il giovane, che era stato sottoposto già ben due volte alla custodia cautelare degli arresti domiciliari dal GIP presso il Tribunale di Castrovillari che aveva accolto, per altrettante due volte, le richieste del Pubblico Ministero in quanto a Malagrinò gli sarebbero stati addebitati una serie di furti commessi tutti nella notte del 19 febbraio del 2015.

L'avvocato Lucisano, del Foro di Catanzaro, si era già opposto alla richiesta di convalida di arresto il 20 febbraio scorso e il Giudice, nella convalida dell’arresto, aveva accolto le tesi della difesa in quanto non sussisteva neanche la quasi fragranza di arresto, negando la ricorrenza dei gravi indizi di responsabilità ai fini dell’applicazione della misura cautelare, rimettendo Malagrinò in liberta e mandando tutti gli atti alla Procura.

La Procura della repubblica presso il tribunale di Castrovillari, successivamente aveva provveduto a richiedere un nuovo mandato di arresto al GIP, presso il tribunale di Castrovillari, il quale ne disponeva i domiciliari. Pur se nell’udienza di convalida dell’arresto del 16 giugno scorso, davanti al GIP, Malagrinò aveva sostenuto che si trattava di un vero errore giudiziario nella considerazione che l’autore del furto indossasse abiti simili a quelli in uso quella mattina allo stesso.

Abiti che sono, tra l'altro, di uso comune e che possono essere acquistati a dozzina nei mercatini rionali dei paesi limitrofi a Corigliano. Il Gip, in quella circostanza, era pervenuto all'affermazione della sussistenza di grazi indizi di responsabilità, nella considerazione che l’abbigliamento di Malagrinò (giubbino-felpa blu con cappuccio bianco riportante una striscia centrale di colore nero, pantaloni tipo tuta con impressa una R sulla gamba sinistra, scarpe di tipo Sneachers di colore grigio) fossero identici nei filmati tratti dalle telecamere di video sorveglianza acquisite presso l’esercizio commerciale “Luci” e presso l’esercizio commerciale “Blooker”, applicando la misura cautelare degli arresti domiciliari.

Arresti a cui Malagrinò è stato sottoposto fino a ieri quando, il Tribunale della Libertà di Catanzaro, ha accolto il reclamo proposto dal difensore di fiducia, l’avvocato Sergio Lucisano del . Infatti il Tdl, accogliendo la tesi difensiva ha rimesso in libertà il Malagrinò, in quanto sussistono indizi ma non gravi da determinare la custodia cautelare agli arresti domiciliari.

In particolare determinante è stato l’assunto posto da Lucisano che non solo ha rilevato come gli abiti indossati da Malagrinò nella circostanza dell’arresto fossero capi di comune uso e di vendita diffusa nei mercatini rionali, ma la circostanza che il ragazzo fosse stato fermato nell’immediatezza e nelle vicinanze dell’agenzia di Viaggi Zampini subito dopo essersi attivato l’allarme ( dal negozio risultavano mancanti, secondo quanto riferito dalla parte offesa, euro 90,00 oltre i danni, e che il responsabile del furto indossasse abbigliamento che potevano essere simili o anche corrispondere nella forma e nei colori a quelli riscontrati sulla persona di colui che si era reso responsabile, nelle ore precedenti la stessa notte, di altri due furti, uno consumato e l’altro tentato, non conduce a ravvisare a carico del Malagrinò Marcantonio gravi indizi di responsabilità in relazione al furto ai danni di Zampini nonché ai danni di Tornello e Felicetti.

Peraltro gli elementi indicati dalla difesa di Malagrinò, ha affermato il Tribunale della Libertà di Catanzaro, si prestano a essere valutati sul piano della sufficienza e non anche della gravità indiziaria, poiché, per un aspetto, non vi sono elementi che Marcantonio Malagrinò abbia commesso o partecipato alla commissione del reato ai danni dell’agenzia Viaggi Zampino, non essendo stati rinvenuti in possesso del Malagrinò dei soldi sottratti all’operatore commerciale ovvero attrezzi o anche semplicemente dei guanti utilizzati per entrare nell’agenzia, nella considerazione che il ladro aveva usato per non lasciare tracce delle proprie impronte, nonché di mezzi da scasso nella considerazione che una vetrata era stata completamente distrutta.

Pertanto il Tribunale della Libertà di Catanzaro accogliendo la tersi difensiva dell’avvocato Lucisano per Malgrinò, ha ribadito, che pur trovandosi Malagrinò nelle vicinanze dell’agenzia Viaggi Zampino, nel momento in cui è stato attivato il sistema di allarme, non può condurre a ravvisare la sua responsabilità sotto forma di gravi indizi in ordine alla perpetrazione del fatto delittuoso ai danni dell’agenzai Viaggi Giuseppe Giovanni Zampino.

Il Tribunale della Libertà ha inoltre affermato, accogliendo le tesi difensive dell’avvocato Lucisano in difesa di Malagrinò, che per gli altri due fatti reati, non può sfuggire come, a parte la verosimiglianza o anche coincidenza del tipo di abbigliamento indossato dal ragazzo con quello riconoscibile come indossato dall’autore delle azioni delittuose, non vi siano elementi per ricondurre a Malagrinò la commissione di fatti stessi , mancando anche in questo caso elementi individualizzanti dell’indagato ai fini della riconducibilità a lui dei fatti stessi ( rinvenimento di soldi, di guanti, di attrezzi utilizzati per lo scasso).

Pertanto il Tribunale della Libertà di Catanzaro, Presidente Giuseppe Valea a latere Barbara Saccà e Teresa Guerrieri, ha deciso che se il quadro indiziario, se può dare conto di sufficienti indizi, non supera la soglia della gravità richiesta, quale presupposto per l’adozione di custodia cautelare. Pertanto la carenza di gravità indiziaria ha fatto si che al giovane venisse concessa la revoca della misura cautelare degli arresti domiciliari. Pertanto la Procura della Repubblica presso il Tribunale di Castrovillari, richiede una consulenza tecnico criminalistica a Luigi Maxmilian Caligiuri ed Luca Chianelli sulle immagini delle varie riprese dalle telecamere a circuito chiuso delle attività prese di mira da ladro nel febbraio 2015. Questi esperti arrivano alla conclusione che l’autore del furto possa essere Malagrinò. Anche perché avrebbero effettuato una analisi comparata con gli indumenti sequestrati al giovane e su cui pende ricorso in Cassazione dopo che la quarta sezione ha disposto l’invio della decisione a Sezione Unite, per violazione di legge.

In sede di discussione al Tribunale del Riesame, l’avvocato Lucisano aveva evidenziato come non si era tenuto conto delle nuove norme introdotto dalla legge 47 che ha previsto il requisito dell’attualità delle esigenze cautelari di cui all’articolo 274 del codice penale nonché del requisito della “ concretezza” del pericolo specifico di commissione di ulteriori reati della stessa specie non si identificava con quello dell’”attualità” del pericolo stesso, derivante, cioè, dell’esistenza di occasioni per la commissione di nuovi reati. Ed il Malagrinò non era stato causa di nessuna azione criminale in tutto il periodo precedente l’arresto.