Rimborsopoli: la Cassazione annulla la carcerazione per De Gaetano, Fedele e Bilardi

Calabria Cronaca
Nino De Gaetano

La 6 sezione della Corte di Cassazione, riunitasi giovedì scorso, ha annullato il provvedimento con il quale il Tribunale del riesame di Reggio aveva confermato gli arresti domiciliari nei confronti dell'ex assessore regionale Nino De Gaetano, del consigliere Luigi Fedele e del senatore Giovanni Bilardi.

"Siamo soddisfatti" - spiegano gli avvocati Danilo Leva ed Antonello Madeo, legali di De Gaetano -"per ironia della sorte, proprio oggi (ieri, ndr.) era stato notificato il decreto di fissazione del giudizio immediato nei confronti del nostro assistito, circostanza che ha di fatto impedito l'imminente scarcerazione di De Gaetano per scadenza termini". "Ci auguriamo - aggiungono ancora i legali - che l'accoglimento delle nostre tesi difensive da parte della Suprema Corte, sotto il profilo della sussistenza delle esigenze cautelari, possa favorire una diversa valutazione da parte dei giudici reggini sulla necessità che il nostro assistito permanga a soffiare una ingiustificata carcerazione preventiva".

Nel luglio scorso il Tribunale della libertà aveva rigettato la richiesta di revoca dei domiciliari per l'ex consigliere. De Gaetano era stato arrestato, nello scorso mese di giugno, nell'ambito dell’operazione “Erga Omnes sulla gestione dei rimborsi da parte dei consiglieri regionali e che coinvolse diversi politici calabresi. Eseguita dalla Guardia di Finanza reggina portò allora all’esecuzione di otto ordinanze cautelari personali nei confronti di altrettanti Consiglieri della IX Consiliatura accusati di peculato e falso, e al sequestro di beni per 2,5 milioni di euro a danno di 27 indagati.

Il Gip dispose gli arresti domiciliari sia per De Gaetano che per l’ex assessore del centrodestra Luigi Fedele ed il senatore Giovanni Bilardi oltre ai divieti di dimora per Alfonso Dattolo (ex capogruppo Udc ed assessore nella Giunta Scopelliti) e i consiglieri Pasquale Tripodi (Centro democratico), Nicola Adamo (Pd) e Giovanni Nucera (Udc).

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