Cosca Rango-Zingari: 12 i rinvii a giudizio, in 35 scelgono il rito abbreviato

Cosenza Cronaca
Uno degli indagati mentre riscuote il "pizzo"

Si è chiusa ieri l'udienza preliminare che vede imputate 47 persone ritenute dagli inquirenti affiliate al clan cosentino dei Rango-Zingari: 12 sono stati i rinvii a giudizio mentre in 35 hanno richiesto ed ottenuto di essere giudicati, invece, con il rito abbreviato (che si inizierà il 16 di dicembre e si svolgerà a Catanzaro).

23 degli imputati sono accusati del reato di associazione per delinquere di stampo mafioso. 60, in totale, i capi di imputazione contestati dal titolare dell’inchiesta, il sostituto Pierpaolo Bruni, tra cui anche quello relativo all’omicidio e all’occultamento del cadavere di Luca Bruni, il cui scheletro venne ritrovato, nel dicembre scorso, vicino ad un casolare ad Orto Matera di Castrolibero.

Gli inquirenti ritengono che al vertice della cosca dei Rango-Zingari, attiva tra Cosenza e Paola, vi sia Maurizio Rango. Il clan di ‘ndrangheta, sempre secondo la tesi dell’accusa, controllerebbe il racket delle estorsioni, avrebbe acquisito (anche con l'uso di armi) la gestione e controllo di attività, appalti pubblici ed avrebbe occupato abusivamente alloggi popolari per poi rivenderli.

Nel processo sono trenta le parti offese individuate dalla Dda (tra cui la Regione Calabria, la Provincia e il Comune di Cosenza) ma per il momento solo l'Associazione antiracket e un imprenditore cosentino hanno di costituirsi parte civile.