Lettera al Presidente Oliverio: “Salvi la Polizia Provinciale!”

Calabria Attualità

"Si scongiuri il rischio di vedere in mobilità i primi poliziotti della storia d’Italia! A distanza di pochi giorni da un altro oliveraccorato appello, ne arriva un altro, sempre a firma del Coordinatore calabrese della Vigilanza L.I.P.U. (Lega Italiana Protezione Uccelli), Domenico Laratta. Questa volta, però, Laratta, scrive una lettera al Presidente della Regione Calabria, Mario Gerardo Oliverio.

L’oggetto è sempre lo stesso da mesi ormai, verte sempre sulla stessa incresciosa situazione dei corpi di Polizia Provinciale. In base alla legge, entro il 31 ottobre, le province, dovranno stabilire quanto e quale personale dovrà restare in capo ad esse, per esercitare le funzioni di polizia in relazione alle funzioni fondamentali, in particolare la tutela e valorizzazione dell’ambiente e la regolazione della circolazione stradale ma a ciò, come già stanno facendo altre regioni d’Italia, dovrebbero essere aggiunti gli ulteriori e logici compiti di vigilanza ittico-venatoria-micologica e delle altre materie per cui la Polizia Provinciale se ne occupa da decenni con professionalità ma soprattutto con uomini formati, mezzi e, strutture già presenti e dedicate a questo tipo di attività, che domani, rischierebbero seriamente di non avere più alcuna vigilanza con immani danni all’ecosistema.

Segue la lettera inviata al Presidente Oliverio dal dott. Laratta: “Caro Governatore della Calabria, on. Mario Gerardo Oliverio. Vorrei rappresentare a Lei, quanto già probabilmente sa, in merito alla vertenza dei corpi e servizi di Polizia Provinciale. In questi giorni ho sentito più voci provenienti un po’ da tutte le polizie provinciali calabresi, da Cosenza, Vibo, Reggio e Catanzaro, tutte immancabilmente preoccupate non solo del futuro lavorativo ma anche e soprattutto di quello professionale, e ringrazio davvero quanti hanno voluto “ringraziarci” per quanto stiamo facendo per la Polizia Provinciale calabrese.

Persone evidentemente attaccate più al mestiere che allo stipendio, e dico sul serio, questo fattore mi ha personalmente molto colpito, a tal punto, da farne, della lotta a difesa della Polizia Provinciale, una ragione d’impegno, già da diverso tempo a questa parte. Forse, sarà stata anche la conoscenza dell’instancabile lavoro e dell’abnegazione del personale di un distaccamento della Polizia Provinciale operante in Sila, a rafforzare in me, la concezione che la Polizia Provinciale è un presidio insostituibile e di fondamentale importanza per la tutela della natura.

Tenendo fede, anche a quanto già sta facendo la LIPU Nazionale, con in prima fila il Presidente Fulvio Mamone Capria, tra i primi in capo alla manifestazione di giugno in Piazza Montecitorio a Roma, ho raccolto le varie testimonianze e vorrei che su questa vertenza, si potesse raggiungere una sintesi, che non è difficile o impossibile. Da una ricognizione che ho fatto, in Calabria sono operativi all’incirca 130/135 tra agenti e ufficiali di Polizia Provinciale e stando alle informazioni raccolte, pare che circa 60, sarebbero gli uomini che le province tratterrebbero come necessari, ragione dettata essenzialmente dalle possibilità economiche in capo ai rispettivi enti, già duramente provati dalle recenti riforme in tema di enti locali.

Quindi resterebbero, all’incirca una settantina di agenti che, se non interverrà la regione, si ritroveranno, forse, a fare gli agenti della Polizia Municipale, non si sa in quali comuni. Questa ipotesi non è nemmeno scontata, viste le notevoli difficoltà finanziarie in cui versano i comuni stessi, per non parlare di quelli in dissesto o pre-dissesto. La Regione Calabria può e deve firmare una convenzione con tutte le province calabresi, semplicemente riallocando in attesa di approvare una legge regionale ad hoc, il restante personale nelle medesime strutture provinciali, mantenendo l’unitarietà dei corpi di polizia; a chi affiderà la vigilanza ittico-venatoria? A sessanta persone in tutta la regione? Impensabile.

Nonostante noi abbiamo un gruppo molto operativo di guardie volontarie, posso tranquillamente dire, che senza Polizia provinciale è impossibile esercitare la vigilanza su alcune materie, dove noi, spesso non abbiamo nemmeno le competenze e i poteri di intervenire, vedi i reati venatori. C’è il rischio che ci fermeremo anche noi, non avendo più un saldo punto di riferimento. Credo che le attività si possano in parte anche autofinanziare con la polizia ittica-venatoria e micologica, le tasse regionali e i non indifferenti proventi delle sanzioni amministrative, in capo alla regione, tutto ciò non è roba da poco conto.

La Regione Calabria ha assorbito centinaia e centinaia di dipendenti ex-provinciali, crediamo che qualche decina di poliziotti provinciali, che fanno uno straordinario lavoro, non siano un problema. C’è il rischio di vedere, i primi poliziotti in mobilità della storia d’Italia, davvero assurdo, solo a pensarlo! Ribadiamo che non vi è alcuna attinenza funzionale e operativa con la municipale, che anch’essa svolge un nobilissimo quanto prezioso lavoro ma su campi e settori diametralmente opposti e che non si può cambiare mestiere a chi ha vinto un pubblico concorso, oltre che si è formato e specializzato, con ingenti risorse pubbliche, in tutt’altra mansione.

Alla stregua di quanto andiamo dicendo da mesi, domani chi si occuperà di tutelare l’ambiente calabrese? Purtroppo, la Commissione Europea, ha aperto non molto tempo fa, una procedura Pilot, propedeutica ad una procedura d’infrazione, proprio per i numerosi casi di bracconaggio denunciati in Italia, ai danni, di avifauna protetta e in più punti del Paese, nello specifico si tratta del caso EU Pilot 5283/13/ENVI "Uccisione, cattura e commercio illegale di uccelli”, la Calabria, secondo recenti dati, sarebbe la terza regione per reati in materia di bracconaggio, e domani, senza Polizia Provinciale, immaginiamo cosa accadrà!

Il Presidente della Regione, On. Mario Gerardo Oliverio, che più di ogni altra persona in Calabria, conosce la realtà della Polizia Provinciale, visto che, ha dato vita, ad uno dei corpi di Polizia Provinciale più efficienti del Paese, lo dicono i numeri e le attività messe in campo in questi anni che è stato Presidente della Provincia di Cosenza, intervenga per scongiurare questo paventato disastro. Sono tempi difficili, sicuramente, ma se perdiamo dei punti saldi, la nostra regione non si risolleverà più. Ci rimettiamo alla Sua lungimiranza politica e al Suo impegno per una nuova Calabria all’insegna della legalità e, dei presidi che possono garantire il rispetto delle regole e la tutela del bene più prezioso che abbiamo: la nostra natura!”.