Discarica dismessa a Calopezzati, il sindaco chiarisce la propria posizione

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Franco Cesare Mangone

Dopo la denuncia nei confronti del sindaco di Calopezzati, Franco Cesare Mangone, per aver depositato i rifiuti solidi urbani in un’area priva di misure volte a prevenire le contaminazioni del suolo, lo stesso Primo cittadino calopezzatese, intende chiarire la propria posizione. Con la tranquillità e la schiettezza che lo caratterizza – si legge in un comunicato del Comune di Calopezzati - il sindaco Mangone ha messo in risalto che il suo è stato un intervento finalizzato a garantire la salute pubblica. Ha spiegato a chiare lettere di aver autorizzato “il deposito temporaneo su un telo impermeabile di rifiuti urbani in superficie e non infossati, come riportato da alcuni giornali locali, ed in attesa di poterli conferire in discarica non appena finita l’emergenza e previa richiesta di autorizzazione alla Regione Calabria. Gli stessi depositati temporaneamente in un’area comunale in località Macchiola, già sito di discarica autorizzata dalla Regione Calabria negli Anni ‘80 e metà Anni ‘90”. Mangone, inoltre, - prosegue la nota-ha evidenziato che tale discarica non è stata “mai bonificata, nonostante le richieste di finanziamenti, l’ultima in ordine di tempo nel 2015”.

Il sindaco ha messo in luce che la comunità che amministra da quattro anni è “un paese di 1.300 abitanti, che vive o cerca di vivere di turismo e d’estate ospita circa 5mila persone”. Ha spiegato che è “un paese che pratica la raccolta differenziata “porta a porta” dal 2013; l’indifferenziata viene raccolta tre volte a settimana (lunedì, mercoledì, e venerdì) e conferisce in discarica, con ordinanza del Dipartimento Ambiente una volta la settimana, vale a dire, il mercoledì con sette tonnellate”. Dunque, “a fine luglio (29.07.2015 prot. 2695 ) considerate le prime difficoltà di surplus è stata inoltrata una richiesta alla Regione Calabria per il conferimento di un maggiore quantitativo di rifiuti, almeno due volte la settimana, per circa 16 tonnellate, con la possibilità di scarico il lunedì e il venerdì. L’istanza non ha ottenuto risposta. Soltanto dopo ampia insistenza il Comune di Calopezzati, il 12 agosto, è stato autorizzato al secondo scarico, nei giorni di mercoledì e sabato, per sette tonnellate a conferimento”.

Il sindaco, considerate le conseguenze della sua scelta di depositare, in via temporanea, i rifiuti nella vecchia discarica, ha commentato la vicenda con l’amaro in bocca. Al contempo, però si è posto e pone un interrogativo: “Avrei dovuto lasciare davanti alle porte, sui marciapiedi o all’interno di residence e villaggi turistici mucchi di spazzatura, dove passeggiano e trascorrono le giornate bambini e adulti..?!?”.

Franco Mangone crede nell’azione amministrativa. “Un sindaco può e deve garantire il diritto alla salute pubblica”.

D’altronde Mangone è un amministratore che lavora quotidianamente “con onestà, equità, giustizia e trasparenza per il bene del territorio, di Calopezzati, dei calopezzatesi e degli ospiti che scelgono questa cittadina per le proprie vacanze estive”. A suo giudizio “il Comune ha il dovere di salvaguardare l’igiene pubblica e la salute dei cittadini. Un sindaco - ha commentato lo stesso Mangone - è chiamato ogni giorno a fare delle scelte. E in alcuni momenti ci sono decisioni da prendere nell’immediatezza, pur sapendo di camminare sul “filo del rasoio”.”

Il sindaco Mangone ha concluso mettendo in risalto che “l’emergenza rifiuti dura da fin troppo tempo. Non sono bastati venti anni di commissariamento alla Regione Calabria per risolvere questo problema”. Il suo auspicio - conlude la circolare - è che l’attuale Governatore della Regione, Mario Oliverio “persona di alto profilo culturale e politico, che conosce questa drammatica situazione possa giungere a una concreta e valida soluzione”.