Anna Rotundo (Mcl) sulla nomina di monsignor Bertolone al Cec

Catanzaro Attualità

"Con gioia e commozione ho appreso della nomina di Padre Vincenzo Bertolone, il nostro Arcivescovo di Catanzaro-Squillace, a presidente della Conferenza episcopale Calabra : voglio fargli gli auguri più sinceri per lo svolgimento di questa impegnativa missione cui è stato chiamato, particolarmente grata a lui che ha voluto dedicare così tanto spazio del suo ultimo libro, “I Care Humanum”, alla tematica del nuovo umanesimo a partire dalle donne, al fine di “valorizzare opportunamente e coraggiosamente la presenza e la partecipazione delle donne nella chiesa”.

E' quanto scrive Anna Rotundo, responsabile Pari opportunità Movimento Cristiano Lavoratori Catanzaro.

"Oltre al paragrafo specifico - continua la nota - continuamente si trovano nel libro riferimenti ed esplicitazioni della tematica. E anche il sottotitolo del libro “Passare la fiaccola della nuova umanità”, calza perfettamente alla questione femminile, perché per secoli proprio le donne, roccia operosa della Chiesa, hanno trasmesso la fede, passandone, appunto, la fiaccola, all’interno dell’istituzione familiare e di quella educativa. Vogliono e devono farlo, però, anche all’interno delle istituzioni civili e religiose, fecondando il mondo del lavoro col “genio femminile”. Ma oggi sofferenza e povertà toccano particolarmente le donne: due terzi degli affamati nel mondo sono donne che ricevono appena gli avanzi dopo i pasti dei loro mariti e dei loro figli; due terzi degli analfabeti del mondo sono donne rese schiave dalla loro mancanza di istruzione e trattate come una proprietà degli uomini; e due terzi dei più poveri tra i poveri, secondo le statistiche dell’Onu, sono donne. Per non parlare delle nuove violenze e schiavitù. Scrive Bertolone: “Le donne contemporanee sono oggi al centro di grandi interessi, e a volte anche di speculazioni, nel campo della ricerca scientifica e delle realizzazioni tecnologiche. Sono esse le prime destinatarie delle biotecnologie che spesso ne utilizzano il corpo soltanto a fini riproduttivi e procreativi, oppure ne spremono, per così dire, l’anima, addossando loro l’intero peso della “cura” di uomini e donne, anziani e piccoli, giovani e adulti, peraltro in una società , in Europa, sempre più vecchia.” C’è quindi, specie per le donne, urgenza di rispetto, di pace, urgenza di altra economia, urgenza di raccogliere la sfida ecclesiale. Quest’ultima è fortemente auspicata da Papa Francesco nell’Evangelii Gaudium, ai num. 103-104: ”Vedo con piacere come molte donne condividono responsabilità pastorali insieme con i sacerdoti, danno il loro contributo per l’accompagnamento di persone, di famiglie o di gruppi ed offrono nuovi apporti per la riflessione teologica, ma c’è ancora bisogno di allargare gli spazi per una presenza femminile più incisiva nella Chiesa”.

In questa direzione, sono certa, si orienterà l’operato del nostro amato Arcivescovo".