Reggio, PCdI su richiesta taglio 20% dello stipendio degli amministratori

Reggio Calabria Politica

“Restiamo fermamente convinti che il dissesto finanziario del Comune di Reggio rimanga, oggettivamente, un'opzione inevitabile per tentare di far ripartire una città distrutta e massacrata dai danni incalcolabili provocati dal "modello Reggio" di Scopelliti e dei suoi sodali. I reggini sono costretti a pagare tasse e tributi con aliquote ai massimi per tentare di coprire un piano di rientro, lacrime e sangue, assurdo e insostenibile”. E’ quanto si legge in una nota del segretario cittadino del Pcdi di Reggio Ivan Tripodi.

“Infatti – continua la nota - ai cittadini si chiedono sacrifici immani e ingiustificabili a fronte di servizi scarsi e deficitari: basti pensare all'emergenza idrica che, anche questa estate, ha pesantemente investito numerosi quartieri, sia centrali che periferici.

Tenuto conto degli enormi sacrifici che i reggini, ob torto collo, sono costretti a fare per tentare di evitare il naufragio definitivo della città, immaginavamo che anche gli amministratori comunali di Reggio avrebbero dato concretamente il buon esempio attraverso una doverosa e concreta compartecipazione ai sacrifici.

Auspicavamo, infatti, che nelle pieghe del bilancio approvato dal consiglio comunale fosse presente una semplice ed opportuna decisione esclusivamente legata alla volontà politica della maggioranza, vale a dire: la decurtazione dello stipendio del sindaco, degli assessori, del presidente del consiglio comunale, nonché l'abbassamento dei gettoni di presenza per tutti i consiglieri comunali, di almeno il 20%.

Pensiamo che nel chiedere sacrifici e rinunce ai cittadini bisogna essere con la coscienza a posto e, quindi, assolutamente coerenti e consequenziali.

Nessuno pretende che gli amministratori di Reggio emulino quanto fatto dal sindaco e dagli assessori comunisti di Polistena (comune in perfetto equilibrio finanziario), - i quali hanno volutamente deciso di tagliarsi gli emolumenti di ben il 35% finalizzando queste somme all'istituzione di un reddito minimo per le famiglie meno abbienti, - ma una piccola rinuncia del 20% sugli stipendi sarebbe stata il minimo che i reggini si aspettavano.

Pertanto, tenuto conto che, fino ad oggi, questo tipo di doveroso segnale politico non è stato realizzato, chiediamo formalmente al sindaco, agli assessori, al presidente del consiglio comunale e ai consiglieri comunali di Reggio Calabria di decurtarsi lo stipendio del 20%.

Aderire a questa semplice proposta di buon senso sarebbe un bel segnale, viceversa ignorarla rappresenterebbe ingiusta insensibilità difficilmente accettabile e digeribile dai reggini che sono costretti a pagare importi stratosferici di tasse e tributi comunali".