Confcommercio: indagine andamento stagione estiva 2010

Catanzaro Attualità

A stagione conclusa, Confcommercio Catanzaro tira le somme raccogliendo commenti e riflessioni da parte degli operatori associati che quest’anno, più di ogni altro, hanno constatato un calo turistico con una media del -30%. I dati non sono ufficiali, ma gli operatori hanno misurato il loro trend stagionale fornendo numeri e constatazioni concrete sulla loro attività rispetto alle presenze registrate e agli umori dei pochi turisti giunti nella nostra Regione.

La nostra piccola indagine si è addentrata nel comprensorio di Catanzaro Lido, Lamezia Terme e Soverato attraverso le dichiarazioni fatte dai diversi delegati Confcommercio delle tre zone interessate e i presidenti delle sigle associate a Confcommercio Catanzaro: Fipe (Federazione Italiana Pubblici Esercizi), Federalberghi e della neonata Confturismo Catanzaro.

Catanzaro Lido. Marco Nicotera, delegato Confcommercio per Catanzaro Lido, si è soffermato ad analizzare i mesi da giugno ad agosto, constatando che, «saltato giugno per via del tempo, a luglio ed agosto solo le strutture storiche hanno mantenuto i numeri standard. Note dolenti anche per quanto riguarda gli eventi organizzati dalle amministrazioni che, al di là del “Marinfest”, non hanno favorito molto l’afflusso di turisti e vacanzieri poiché la maggior parte degli spettacoli sono stati a pagamento». «A livello urbanistico poi – ha aggiunto – diversi sono i disservizi, primi fra tutti quelli idrici e fognari, inadeguati rispetto alle esigenze e dimensioni dei diversi quartieri».

Soverato. Giovanni Nisticò, consigliere Federalberghi e componente Confturismo Catanzaro, ha lamentato «la carenza di parametri fermi, strumenti indispensabili per l’operatore che si trova spesso nella condizione di non sapere cosa realmente si possa o non si possa fare. L’appello va al Presidente Giuseppe Scopelliti che, sensibile alla tematica, ha tenuto per sé la delega per il Turismo ed ora è necessario un confronto diretto con lui per programmare, insieme, una linea comune che ci possa portare a definire impegni e prospettive di cambiamento del settore e maggiore tutela per una classe di operatori che rappresentano, sul territorio, una grande forza produttiva locale che crea reali posti di lavoro. «E’ arrivato il momento – ha concluso - di fare politica turistica seria garantendo i servizi di prima necessità quali, servizi idrici adeguati, pulizia delle spiagge e rete fognaria. I depuratori bisogna farli funzionare per tempo e la spiaggia avrebbe bisogno di essere pulita durante tutto l’anno e non i primi di luglio come accade spesso. L’invito va anche a tutti i sindaci per cercare e raggiungere una maggiore sinergia».

Lamezia Terme. Antonio Furci, vicepresidente Federalberghi, ha affermato che il calo c’è e si vede. «La clientela sta sempre più scemando e la ristorazione ha subito un calo totale. Sulla costa, per quanto riguarda l’affitto di appartamenti privati il dato è rimasto invariato poiché si tratta di vacanzieri locali che dai centri si spostano sul mare. Turisti, “fuori regione”, se ne sono visti ben pochi. È vero anche che ad incidere sono state anche programmazioni sbagliate che hanno fatto coincidere diversi eventi negli stessi periodi, mentre gli altri anni avevamo quasi un evento alla settimana che ci garantiva un’attrattiva maggiore».

Fipe-Confcommercio. Massimo Stirparo, presidente Fipe Catanzaro, ha posto l’accento sulla formula scelta dai turisti per trascorrere le proprie vacanze che, «se prima si trattava di 15 giorni di vacanza – ha detto – ora le presenze sono scese prima ad 8 giorni ed ora a due, massimo tre giorni. Il calo turistico si registra con un -30% e quello della ristorazione con un – 20%». «La maggior parte degli appartamenti privati sono rimasti sfitti sia per una mal gestione degli stessi proprietari che per una inadeguata programmazione attrattiva che ha visto pochissimi eventi gratuiti, fatta eccezione per il concerto di Nicola Piovani che ci ha dato un po’ di respiro»

Federalberghi-Confcommercio. Franco Ferrarello, presidente Federalberghi Catanzaro, punta il dito anche sulla nostra radicata mentalità di cittadini «sempre scontenti e negativi su tutto». «Noi non crediamo in noi stessi – ha detto – tutti invece siamo tenuti a fare turismo, un turismo che parte anche nel rispondere con cortesia ai turisti che chiedono informazioni e che ci vede protagonisti nel mantenere puliti gli spazi pubblici di maggiore afflusso. Siamo sempre in guerra con noi stessi, parliamo sempre male del nostro territorio e questa negatività la trasmettiamo anche al turista. I problemi che ci sono non vanno dimenticati anzi, vanno risolti, ma è necessaria anche una mentalità di cambiamento, un’educazione turistica anche per gli stessi residenti». «Anche a livello mediatico – ha concluso – dobbiamo fare rete cercando di calibrare bene il colpo. È giusto fare vedere la realtà con le immagini disastrose del nostro territorio, ma bisogna stare attenti a quando e come lo si fa, molte volte con titoli e clamori eccessivamente forti si può rischiare il definitivo collasso del settore e con esso le sorti dell’intera regione».

Confturismo-Confcommercio. Francesco Scervino e Palmerino Strangis, coordinatori Confturismo Catanzaro, hanno rilevato un andamento negativo piuttosto generalizzato in tutto il comprensorio che va dalla « mancanza totale di una politica turistica negli ultimi 40 anni alla “diseducazione turistica” da parte dello stesso cittadino. «Confturismo Catanzaro – hanno aggiunto - sta programmando nuove linee per la ripresa del settore. La prima azione è certamente una “rivoluzione culturale” che deve partire dalla primissima età con corsi di Educazione Turistica che verranno svolti a cominciare dalle scuole elementari. Inoltre, ci proponiamo come forte partner delle istituzioni pubbliche e delle imprese private ai fini della scelta di strategie progettuali di sviluppo e di coordinamento per il raggiungimento degli obiettivi comuni. È tempo di dire “stop agli individualismi” dei singoli operatori che credono di poter fare turismo alla maniera del “fai da te”, proponendo, invece, una linea unitaria per la risoluzione di problematiche comuni, creando così, un clima di benessere per l’intera categoria».