Sbarco di 800 migranti dell’8 agosto: fermato presunto scafista

Reggio Calabria Cronaca

A conclusione di serrate indagini coordinate dalla Procura della Repubblica di Reggio Calabria, la Squadra Mobile e il Comando Provinciale della Guardia di Finanza hanno arrestato Ayman Yakoub, 25enne, perché ritenuto il presunto scafista dello sbarco di circa 800 migranti avvenuto a Reggio lo scorso 8 agosto.

All’uomo sono stati contestati i reti di associazione per delinquere finalizzata al favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, dal momento che si sarebbe associato a soggetti, al fine di commettere una serie di reati volti a far entrare illegalmente persone nel territorio dello Stato Italiano. L’uomo si sarebbe inoltre servito di mezzi di trasporto terreste e navale, per reclutare soggetti interessati ad entrare illegalmente, via mare, in Italia, dietro pagamento di somme di denaro (corrispettivo del prezzo del viaggio); organizzare ed eseguire, unitamente ad altri soggetti, in tutte le fasi, il successivo trasferimento verso l’Italia, attraverso una rete organizzativa costituita da uomini e mezzi di trasporto terrestri, per raggiungere le località di mare di partenza (nord-africane) e navali per effettuare la traversata del Mar Mediterraneo in direzione della Calabria; assumere - il ruolo di scafista e/o addetto al governo dell’imbarcazione utilizzata per il trasferimento in Italia degli immigrati clandestini.

All’uomo è stato inoltre contestato il reato di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina perché, in concorso con altre persone, avrebbe trasportato dalle coste egiziane verso il territorio dello Stato italiano un’imbarcazione priva di bandiera, poi abbandonata alla deriva, a bordo della quale viaggiavano i 396 migranti giunti al porto di Reggio Calabria dopo essere stati tratti in salvo da una nave della Marina Militare, procurando in tal modo l’ingresso illegale di stranieri nel territorio dello Stato, privi di cittadinanza italiana e di titolo per risiedere permanentemente sul territorio nazionale.

All’esito del giudizio, avvenuto nella mattinata odierna, il G.I.P. ha convalidato il fermo e ha emesso nei suoi confronti la misura cautelare della custodia in carcere. Proseguono le indagini per l’identificazione degli organizzatori, dei finanziatori e degli altri complici del traffico di esseri umani.