Arrestato l’imprenditore Fabrizio Montali, sequestrati beni anche a Crotone

Crotone Cronaca

Al termine di complesse attività di polizia giudiziaria e tributaria, i Finanzieri del Comando Provinciale di Roma hanno arrestato questa mattina l’imprenditore di origini siciliane Fabrizio Montali, indagato per una serie di reati tributari, trasferimento fraudolento e possesso ingiustificato di valori, dominus del noto gruppo societario romano “Metronotte”, leader nel settore della sicurezza e della vigilanza privata.

L’inchiesta, denominata “Security”, coordinata dalla Procura della Repubblica capitolina, è stata condotta dal Nucleo di Polizia Tributaria e avrebbe consentito di accertare come l’uomo risultasse l’effettivo e unico titolare di tutte le aziende costituenti il gruppo “Metronotte”, secondo gli inquirenti attraverso lo schermo di otto società cooperative.

Con questo sistema, Montali - già conosciuto alle cronache giudiziarie per i suoi presunti legami, diretti ed indiretti, con Enrico Nicoletti, cassiere della “Banda Della Magliana”, a causa dei quali, nel 2003 e nel 2005, era stato colpito da provvedimenti cautelari reali - sarebbe riuscito a consolidare, nel tempo, una holding con oltre 800 dipendenti (dato riferito al 2009) che avrebbe assicurato servizi di sicurezza e vigilanza anche in favore di numerosi enti pubblici di Roma.

Le indagini svolte avrebbero consentito di individuare articolate e molteplici operazioni societarie. L’ultima, nell’ottobre 2014, riguarda la cessione di una società ad un presunto prestanome allo scopo – per gli investigatori – di aggirare il provvedimento interdittivo emesso appena 4 giorni prima dalla Prefettura di Roma, che aveva documentato quelle che ha definito “situazioni relative a tentativi d’infiltrazione mafiosa”.

Più in particolare, gli investigatori delle Fiamme Gialle hanno, dapprima, analizzato l’operazione attraverso cui l’istituto di vigilanza nuova città di Roma, una delle società cooperative del gruppo Metronotte, aveva rilevato, ad un prezzo considerato irrisorio (peraltro neppure del tutto saldato) di 3,5 milioni di euro – a fronte di un valore di avviamento periziato per oltre 15 milioni di euro – esclusivamente la parte in bonis di una società cooperativa, l’istituto di vigilanza nuova città di Roma, lasciando, in capo a quest’ultima, cospicue esposizioni debitorie verso l’Erario (di natura fiscale e previdenziale) quantificate in oltre 9 milioni di euro.

“Il progetto criminoso del Montali”, sostengono gli inquirenti, “pianificato e realizzato anche grazie al contributo di un commercialista romano e di ulteriori 5 soggetti, tutti indagati” sarebbe stato portato a compimento attraverso la variazione della denominazione sociale della cooperativa cedente (ora Movi.Lan.), l’intestazione della legale rappresentanza ad un prestanome straniero ed il successivo trasferimento della sede legale in Romania, impedendo, così, all’Erario italiano ogni possibilità di riscossione.

In questo contesto, gli accertamenti svolti avrebbero permesso, da un lato, di verificare il mancato versamento, per oltre 800 mila euro, del corrispettivo pattuito per la compravendita e, dall’altro, di appurare come due degli indagati – tra cui il commercialista – si sarebbero “fraudolentemente appropriati” di somme, per circa 900 mila euro, “effettivamente corrisposte dall’impresa cessionaria alla cedente – spigano gli inquirenti - e da questa veicolate, sine titulo, a parenti, amici, vicini di casa dei due citati indagati”.

Parallelamente alle indagini di polizia giudiziaria, sono state avviate cinque verifiche fiscali, nel cui ambito sarebbero emersi ingenti debiti tributari contratti da tre cooperative del gruppo societario, quantificati in oltre 14 milioni di euro, e riscontrato il ricorso “sistematico” all’emissione o utilizzo di fatture per operazioni inesistenti, “con la finalità prevalente, da parte del Montali – è sempre la tesi dei finanzieri - di approvvigionarsi di risorse finanziarie, anche mediante l’indebito utilizzo di carte di credito aziendali, da destinare a finalità strettamente personali, come la partecipazioni a gare automobilistiche di rilevanza nazionale”.

L’operazione Security si è conclusa, sul piano penale, con la segnalazione all’Autorità Giudiziaria di 14 persone fisiche, a vario titolo coinvolte, per i reati di fittizia intestazione di patrimoni, emissione e utilizzo di false fatture, omessa presentazione delle dichiarazioni fiscali, omesso versamento di ritenute ed iva, indebita compensazione di tributi, sottrazione fraudolenta al pagamento delle imposte, appropriazione indebita aggravata, falso documentale.

Sulla scorta dei plurimi elementi indiziari raccolti, il Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Roma ha disposto gli arresti domiciliari nei confronti di Montali, il sequestro preventivo dell’intero capitale sociale e del patrimonio aziendale del gruppo Metronotte, dal valore stimato per oltre 94 milioni di euro, nonché il sequestro per equivalente, fino alla concorrenza di circa 60 milioni di euro, nei confronti dei beni, di qualunque natura e provenienza, risultanti nella titolarità di altri 6 indagati.

In esecuzione di questo provvedimento, sono stati sottoposti a sequestro, nelle province di Roma, Milano, Genova, Ancona, Bologna, Alessandria, Perugia e Crotone, sino a concorrenza del profitto da reato, i saldi attivi di conti correnti intestati agli indagati, 11 unità immobiliari, partecipazioni societarie e 7 autovetture.