Migranti. Laratta: "In Calabria c’è spazio per l’inserimento nelle imprese”

Calabria Cronaca

"In Calabria, come in tutta Italia, c'è spazio per l'inserimento dei migranti nelle imprese, soprattutto in agricoltura, dove gli italiani da anni non vogliono occupare alcuni posti di lavoro. Ci sono tante possibilità per rendere utile, in tutta Italia, la presenza dei migranti e dei rifugiati. Con notevoli ricadute economiche, sociali e culturali". È quanto rende noto Franco Laratta, membro del Consiglio di Amministrazione di ISMEA, l'Istituto pubblico che finanzia i progetti in agricoltura.

Larattaha chiesto di “Estendere il progetto Sprar (Servizio di Protezione Richiedenti Asilo e Rifugiati del Ministero dell’Interno) a tutti i comuni italiani. L'accoglienza dei disperati va fatta dal basso. Imposta dall'alto non funziona. Il mondo agricolo ha bisogno di braccia, e può offrire occasioni di lavoro in quegli ambiti che non hanno mai interessato gli italiani”, ed ha portato ad esempio i positivi risultati ottenuti a Acquaformosa, Riace e Decollatura.

Per Laratta: "Il Progetto Sprar, grazie al quale alcune famiglie e nuclei di migranti vengono ospitati nei comuni che aderiscono, funziona, visto che gli stranieri vengono bene accolti, e grazie al loro numero piuttosto ridotto, riescono ad essere presto inseriti e motivati con maggiore successo. Lo dimostrano i comuni dove è già stato sperimentato. In Calabria, ha ricordato Franco Laratta, ha funzionato ed ha prodotto ottimi risultati ad Acquaformosa (CS), poi a Riace (RC), Decollatura (CZ) ed altri comuni ancora.

Grazie a questo Progetto, finanziato dal Ministero degli Interni, i sindaci hanno offerto ad alcune famiglie di migranti, di vivere nel loro centro. Acquaformosa, il piccolissimo comune, che era in grosse difficoltà, si è ripreso, ed ha visto bloccare il declino inarrestabile.

Laratta ha ricordato come nei comuni coinvolti nel progetto Sprar, sono stati anche creati diversi posti di lavoro per gli italiani, mentre il numero dei rifugiati è oggi destinato ad aumentare, con il pieno consenso dei residenti che hanno attivamente partecipato all'operazione. Ora si tratta di allargare il numero dei comuni, fino ad estenderlo a tutti gli oltre 8000 comuni italiani.