Metropolitana leggera, Miceli (M5S): opera datata e obsoleta

Cosenza Attualità
Domenico Miceli

"Il dibattito sulla metro leggera torna ciclicamente di moda nell’area urbana cosentina, consegnandoci prese di posizione stratificate nel tempo che oggi non hanno più motivo di esistere. Come Movimento 5 Stelle reiteriamo il nostro no a quest’opera che appare datata e obsoleta oltre che non sostenibile dal punto di vista della gestione economica."E' quanto si legge in una nota del Gruppo Consiliare Movimento 5 Stelle Rende.

"Abbiamo espresso - continua la nota - più volte le nostre perplessità intorno a questo progetto fornendo anche esempi di altre realtà italiane (Messina, Salerno e Cagliari) dove c’è stato un aumento vertiginoso della tassazione per far fronte alle spese ed al fallimento delle società che gestivano la metropolitana urbana.

E poi c’è sempre la questione dell’utenza, a nostro avviso sovrastimata: è immaginata, infatti, un’utenza di 40mila unità al giorno ed un flusso di circa 2.500 passeggeri l’ora nella tratta più carica (ed è già una previsione che ci lascia decisamente perplessi, perché nettamente sovrastimata). Ma un progetto del genere trova giustificazione solo per livelli di domanda dell’ordine di 100-200mila passeggeri al giorno e per flussi orari di 5.000-10.000 passeggeri. Per avere un’opera che possa mantenersi economicamente l’area interessata dovrebbe avere 300-400mila abitanti mentre l’intera area urbana di Cosenza arriva a 120mila unità. Il costo di gestione preventivato è nell’ordine di 3 milioni di euro annui. Da questi dati si può facilmente intuire che, pur se i 160 milioni iniziali potrebbero essere forniti interamente dalla Comunità Europea, il mantenimento di quest’opera faraonica aggraverebbe in pochissimi anni i conti già disastrati del nostro comune, non avendo il progetto la possibilità di auto sostenersi con il ricavo dei biglietti.

È arrivato il momento anche per il sindaco Manna di dire la sua sulla questione metro leggera: lo faccia in modo chiaro e senza ulteriori giri di parole. Questo progetto è infatti ancora inserito nel costruendo Psc di Rende e la cautela con la quale il primo cittadino tratta questa faccenda pone seri dubbi sulla possibilità che la maggioranza di centro destra al governo della città abbia una posizione chiara ed univoca sulla questione. Sappiamo inoltre che tra le osservazioni al Psc rendese è stato presentato un progetto alternativo alla metro leggera: chiediamo al primo cittadino di chiarire se tale osservazione è stata presa in considerazione.

C’è bisogno di ripensare un’area urbana che sia smart, senza l’ausilio dei saggi dal retrogusto del Governo Monti e la conseguente deresponsabilizzazione della politica rispetto alle scelte strategiche che dovranno necessariamente essere messe in campo per creare la città del futuro. Un città che non deve essere pensata dalle segreterie di partito tenendo all’oscuro i cittadini. Ripensare Rende - concludono i pentastellati - deve diventare occasione di confronto e di scelta con i cittadini. A loro dobbiamo consegnare in mano gli strumenti decisionali per permettergli di ridisegnare l’area urbana a misura d’uomo e non di comitati d’affari."