Musei Italiani: oltre 40 milioni di visitatori nel 2014, dati straordinari per la Calabria

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Circa 40 milioni e trecentomila persone hanno visitato i musei italiani nel 2014. Rispetto al precedente anno c'è stato un incremento di 2.355.687 persone (pari a un +6,2%) per un introito totale di circa 135 milioni di euro, quasi 9 milioni in più (e un +7%) rispetto al 2013. Gli ingressi gratuiti sono stati 21.346.214, più 5% sul 2013 per un totale di 987.067 visitatori. I mesi di maggior incasso sono stati agosto, settembre e dicembre. Questi i dati presentati oggi presso la sala stampa di Montecitorio da FareAmbiente.

Alla presentazione del report annuale hanno partecipato Francesco Della Corte, coordinatore della ricerca, Vincenzo Pepe, presidente nazionale FareAmbiente, il generale Gennaro Vecchione, comandante delle unità speciali della Guardia di finanza, i deputati Oreste Pastorelli, componente commissione Ambiente della Camera, Paolo Russo, componente Commissione Agricoltura, e Simone Valiante della commissione ambiente. Ha moderato Anna Zollo - dell'ufficio studi e ricerche di FareAmbiente.

Il dossier, curato dall'avvocato Francesco Della Corte, membro dell'esecutivo nazionale dell'associazione, e dalla professoressa Anna Zollo, analizza i punti di forza, le potenzialità e le criticità del sistema museale italiano prendendo spunto dai dati forniti dal ministero dei beni culturali e da un'indagine effettuata su un campione di 1700 visitatori, italiani e stranieri, che hanno lasciato la loro e-mail nelle biglietterie dei musei, ai quali nel periodo compreso tra l'ottobre del 2014 e il marzo 2015, è stato somministrato un questionario contenente domande specifiche sulle strutture appena viste. Il rapporto si suddivide in quattro parti: 1) Analisi del sistema museale italiano e internazionale; 2) Predisposizione di indagini qualitative e quantitative sulla percezione dei turisti a seguito della visita presso una struttura relativa ai beni culturali e indagine una sulla gestione delle strutture; 3) Analisi sulle criticità legate al sistema dei beni culturali; 4) Proposte operative.

Uno dei dati che più salta all'occhio nel rapporto, è l'exploit della Calabria che ha quasi decuplicato gli introiti passando dai 45.583 euro del 2013 ai 477.460 del 2014 mentre il Lazio con 18,4 milioni di visitatori per un totale di quasi 58,2 milioni di euro resta la regione con maggiore affluenza turistica con un incremento del quasi 5% sugli introiti. Dall'indagine conoscitiva effettuata tramite test emerge invece che il 35% degli intervistati ritiene che i beni culturali stranieri siano di minor pregio rispetto ai nostri e pero' sono piu' valorizzati. Il 65% invece si dice abbastanza soddisfatto della visita del sito prescelto, 20% per nulla e solo il 10% è molto soddisfatto della sua visita. Questa parziale insoddisfazione è determinata per lo piu' dallo scarso livello dei servizi. Il 46% si dice insoddisfatto, il 44% abbastanza insoddisfatto. Le principali lacune sono state individuate nella scarsa professionalità ma, anche per la scarsa pulizia dei servizi igienici. La insoddisfazione è dovuta nel complesso alla gestione dei siti. Il 55% afferma che i beni culturali sono poco valorizzati; per il 29% sono sottoutilizzati; per ben il 12% sono gestiti male, e solo il 4% ritiene che sono utilizzati la meglio.

Una ottima notizia è senz'altro quella che parla di netta diminuzione i furti, -10%, che scende fino a -24 se paragonati al 2012, e c'è un cospicuo aumento degli scavi clandestini scoperti (+20%), un rilevante incremento di opere false sequestrate (+52%) e un aumento delle persone denunciate per reati di danno del paesaggio. Al primo posto, tra le regioni più colpite da questi fenomeni c'è l'Emilia Romagna, seguita da Lazio e Toscana. Il rapporto si conclude con una proposta molto innovativa, cioè quella di valorizzare il cosiddetto "ghost tourism" che nel mondo ha molti seguaci. Il ghost tourism consiste nel visitare paesi abbandonati detti quindi fantasmi. Il termine è stato coniato dal giornalista svedese Jan-Olof Bengtsson durante una visita alla citta' di Varosha a Cipro. I paesi-fantasma in Italia sono circa un migliaio, ma salgono a 6mila se si contano stazzi e alpeggi. In Spagna ne sono stati censiti circa 4.500. Negli Stati Uniti invece se ne contano fino a 15mila. FareAmbiente, che tra i suoi obiettivi ha anche quello di valorizzare e tutelare i piccoli Comuni, si propone di redigere una proposta di Legge sulla riqualificazione e rifunzionalizzazione dei centri abbandonati sullo stile Usa, tale da farli diventare dei veri e propri open musen. La proposta prevede di incentivare le comunità locali, che hanno abbandonato i paesi ma che ancora oggi hanno delle proprietà negli stessi, con un 50% di finanziamento per la messa a sistema di strutture turistico ricreative che siano a tema con l' identità culturale dell'area.