Cerzoso al convegno Rotary: “Salvaguardare e valorizzare la Cosenza archeologica”

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Piccoli villaggi rurali intorno a Colle Pancrazio costituirono i primi nuclei abitativi della città dei Brettii. Sono soprattutto i ritrovamenti di diverse necropoli sparse su questa area, insieme a quelli del 1933 dove oggi sorge l'Ospedale dell'Annunziata, a parlare dei nostri lontani antenati e dei loro costumi.

La dottoressa Maria Cerzoso, archeologa e direttore del Museo dei Brettii e degli Enotri, ha guidato giovedì sera i soci del Rotary Club Cosenza Nord, riuniti come sempre all'Italiana Hotels, attraverso i secoli e la storia che hanno portato alla città odierna.

Si è soffermata in particolare sulle diverse aree individuate dagli anni '80 nel centro storico di Cosenza, che insieme a quelle già conosciute per ricerche precedenti, hanno consentito di avere un quadro più chiaro e completo dell'importanza archeologica della città.

Il racconto ha inevitabilmente toccato anche temi di attualità, evidenziando la necessità di meglio salvaguardare i tanti tesori a cielo aperto che sono patrimonio comune, ma che non sempre sono tutelati come si dovrebbe. Un esempio per tutti è piazzetta Toscano, dove le coperture non consentono, purtroppo, neanche l'ordinaria manutenzione.

E, ancora, stimolata dalle domande della platea, la dottoressa Cerzoso ha parlato dei prossimi progetti per il Museo allocato nel Complesso di S. Agostino, dove peraltro sono finalmente alla conclusione i lavori di ristrutturazione che a breve restituiranno il Chiostro, senza più tubi di sostegno, in tutta la sua bellezza.

Più in generale, lo sforzo che si sta facendo, grazie anche ad una Amministrazione comunale attenta a queste tematiche, è di valorizzare i monumenti storici cittadini, assicurandone una fruizione più agile a turisti e visitatori locali, anche attraverso gli strumenti tecnologici oggi disponibili.

E, non ultimo, continua incessante il lavoro della dottoressa Cerzoso per “recuperare” reperti che, appartenenti alla storia e al territorio cosentino, sono andati a finire in altri Musei della regione, per circostanze diverse verificatesi in anni ormai lontani. Come una Indiana Jones in gonnella alla ricerca del tesoro, ma senza eccessi avventurosi, bensì solo con le armi della conoscenza, delle regole, dell'amore incondizionato per il proprio lavoro.