Alto Jonio: anche la Cgil alza la voce contro l’Asp di Cosenza

Cosenza Attualità Pino La Rocca
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Angelo Sposato

Alto Jonio Anche la CGIL comprensoriale, dopo la vibrata protesta dei sindaci, alza la voce contro l’Asp di Cosenza che, con la soppressione di quattro Guardie Mediche nei comuni di Canna, Castroregio, Cerchiara e Plataci, mette a rischio la continuità assistenziale e penalizza i cittadini delle aree interne. "Procedere a colpi di decreto, - scrive la CGIL chiedendo l’urgente attivazione di un tavolo tecnico - senza ascoltare i sindaci e le rappresentanze sociali è un errore grave che non si può tollerare".

Attraverso la nota sindacale sottoscritta dal segretario comprensoriale Angelo Sposato, la Cgil torna a segnalare il fatto che "si continua a gestire la sanità con il deprecabile ausilio della calcolatrice che – scrive Sposato - finora la penalizzato in particolare il territorio che si estende a nord della Calabria Jonica, Tirrenica e del Pollino. Infatti sono proprio le aree interne, - osserva il segretario della Cgil - che già stanno subendo i disastri legati al dissesto idrogeologico e alla mancanza di una adeguata rete di collegamento infrastrutturale, che con questi provvedimenti rischiano di vedersi alienare anche la rete dei servizi socio-sanitari con un depauperamento progressivo ed inarrestabile che alimenta la migrazione e lo spopolamento" E’ per questo che la Cgil territoriale, sposando la causa dei cittadini delle aree interne, chiede ai vertici aziendali di ascoltare il disagio sociale ed di attivare un immediato incontro con i sindaci e le forze sindacali per una disamina congiunta del riordino delle Guardie Mediche.