Sospensione quota capitale di mutui e prestiti, Altroconsumo chiede intervento Ministeri

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Altroconsumo non ha sottoscritto l'accordo raggiunto da Abi e 9 associazioni di consumatori relativo alla norma per la sospensione delle rate di mutui e prestiti alle famiglie in difficoltà.

“Si tratta, infatti, dichiara Pietro Vitelli Responsabile Altroconsumo Regione Calabria, di un accordo che non rispetta la misura introdotta dalla Finanziaria 2015, anzi la limita enormemente entrando nel merito di aspetti che dovrebbero essere decisi dal ministero dell’Economia e dal ministero dello Sviluppo economico, a cui Altroconsumo ha chiesto un incontro per definire una misura per dare liquidità a famiglie e imprese”.

La legge di Stabilità ha introdotto una norma (art. 1, comma 246) che prevede la possibilità di sospendere la quota capitale delle rate di mutui e finanziamenti per famiglie e piccole e medie imprese per il triennio 2015 - 2017. Le misure attuative sarebbero dovute essere regolamentate dal ministero dell’Economia e dal ministero dello Sviluppo economico, sulla base di un accordo con Abi, associazioni dei consumatori e imprese.

La norma è stata introdotta con l’intento di estendere la sospensione a soggetti che finora erano stati esclusi dalle misure del Governo e delle banche, includendo tutti i prestiti senza limitazione e con l’intento di dare liquidità aggiuntiva per un certo periodo di tempo a famiglie e imprese, in modo da far risollevare il PIL.

L’accordo Abi - consumatori di ieri, purtroppo, non va invece in questa direzione e introduce limitazioni non previste dalla legge: il periodo di sospensione viene ridotto inspiegabilmente da tre ad un anno; vengono esclusi dalla misura cessioni del quinto, credito revolving, aperture di credito, credito al consumo di durata inferiore ai 24 mesi, tutti i prestiti che abbiano collegata una polizza vita e i finanziamenti che abbiano già avuto una sospensione per un anno; vengono indicati come eventi per la richiesta della sospensione situazioni particolari come la morte del consumatore, la perdita di autosufficienza, la perdita del lavoro subordinato.

“Secondo Noi di Altroconsumo, l'accordo sottoscritto dalle associazioni di consumatori limita notevolmente la misura, rendendola un doppione di altre misure già esistenti ed esclude molti finanziamenti e categorie di persone”.

“In realtà - conclude Pietro Vitelli Responsabile Altroconsumo Regione Calabria - non si tratta di un regalo per i consumatori, ma semplicemente per un triennio viene data la possibilità di ridurre la rata (pagando solo gli interessi). Quello che non si paga ora lo si paga dopo con un allungamento del piano di ammortamento e con ulteriori interessi”.