D’Ascola (Ap): “Porto di Gioia nel piano logistico nazionale, di enorme rilevanza”

Reggio Calabria Attualità
Nico D'Ascola

“Ho seguito con sorpresa la molto pubblicizzata iniziativa del senatore Caridi sul porto di Gioia Tauro. Esauritasi la propaganda restano le cose davvero importanti”. Lo dichiara in una nota il senatore Nico D’Ascola. “In primo luogo convengo sulla importanza della ZES. D’altronde io sono tra i firmatari di questa iniziativa. Tuttavia, rispetto alla ZES è ancora più importante, anzi preliminare, l’inclusione del porto di Gioia Tauro nel piano della logistica nazionale con una adeguata destinazione. In assenza di ciò – prosegue il senatore - Gioia Tauro è destinato a rimanere un porto di semplice trasbordo, senza alcuna attitudine commerciale. Si dovrà al ministro Lupi, all’on. Garofalo, anche a me e coloro che se ne sono occupati, se questo fondamentale obiettivo verrà raggiunto. In secondo luogo – evidenzia D’Ascola - devo notare che il senatore Caridi dice il vero quando dichiara di essere lui, in commissione, il relatore sulla ZES. Ciò tuttavia rivela una sorta di altra faccia della medaglia. Faccia che Caridi ha trascurato di considerare. Infatti, lo sanno tutti, il relatore è l’artefice delle sorti del disegno di legge che gli è affidato. Ciò significa che l’ evoluzione dell’iter legislativo dipende dall’impegno, dalla cultura, dall’intelligenza politica, ma anche dal prestigio in commissione e in Senato dello stesso relatore. In altri termini, così facendo, Caridi rischia di lamentarsi di se stesso. Mi scuso se rischio di apparire immodesto, ma lo dico soltanto per darne conto ai miei elettori e per confermare quanto asserisco.

I ddl dei quali sono stato o sono relatore, ma anche quelli ai quali ho concretamente contribuito, o sono già legge, o sono prossimi a diventarlo (svuota carceri, autoriciclaggio, voto di scambio, tortura, anticorruzione, false comunicazioni sociali, norme a tutela degli amministratori locali, custodia cautelare, modifiche al sistema sanzionatorio, reati ambientali, responsabilità civile dei magistrati, ed altri). Pertanto mi permetto di consigliare al senatore Caridi di preferire il duro lavoro di commissione alle manifestazioni, data la maggiore proficuità del primo rispetto alle seconde. Mi auguro – conclude Nico D’Ascola - anzi sono certo, che il senatore Caridi si dimostrerà all’altezza del compito che, oramai da tanto tempo, gli è stato affidato e che non ci deluderà. Manifestazioni e propaganda a parte”.