Monte e Corrado: “Intendiamo difendere Capocolonna”

Crotone Attualità

Non avevamo dubbi circa la decisione del Ministro Franceschini sui lavori a Capo Colonna. Un volgarissimo proverbio dice che “cane non mangia cane”, e così è! Poteva il ministro smentire i suoi funzionari e ascoltare le ragioni dei cittadini?! Senza parlare della comparsata dei suoi ispettori inviati in terra di colonia”. È quanto affermano Linda Monte (Gettini di vitalba) Margherita Corrado (Sette Soli)

Quel che accade, allungando lo sguardo oltre i nostri confini, è davvero inquietante, di sicuro per ogni aspetto ma soprattutto per ciò che attiene alla sovranità del cittadino e alla difesa dei beni culturali. In questo lembo meridionale dell’Italia lo stravolgimento ed il disprezzo verso la storia, la memoria di un’intera comunità è stato costantemente praticato.

Dunque su Capo Colonna (ma molto altro è ancora alla nostra attenzione) non cala il sipario e sono intatti e confermati tutti i nostri rilievi. Ribadiamo che l’intera operazione è solo uno dei tanti modi di sperperare il danaro pubblico, senza ritorno, senza riguardo per le persone e per il bene comune. L’area archeologica non è extraterritoriale, appartiene ai cittadini tutti; sarà costantemente alla nostra attenzione, vigileremo e daremo conto a chiunque. Per ciò che attiene all’esposto presentato per i probabili danneggiamenti compiuti nell’area termale, sappiamo che è in corso l’indagine e, pur conoscendone i tempi lunghi, vogliamo credere nell’obiettività e soprattutto nella piena autonomia della Procura della Repubblica di Crotone; lo stesso dicasi per la denuncia alla Corte dei Conti.

Aspettiamo fiduciosi e nel frattempo non cesserà, lo ripetiamo, la nostra opera di sensibilizzazione, condotta da anni in maniera libera – la cultura non deve avere colore e bandiere – e con il massimo impegno, per rendere i cittadini informati ed arricchiti. Solo così loro/noi, se conosciamo il nostro patrimonio, ne saremo i custodi. Ne siamo convinti nonostante il provvisorio prevalere del club riservato dei devastatori di Stato, piccoli (i nostri governanti locali) e meno piccoli (i funzionari preposti alla tutela)”.