Evasione Iva, presunta frode in un autosalone crotonese: denunciata la titolare

Crotone Cronaca

La Guardia di Finanza di Crotone ha scoperto una presunta evasione Iva da 112 mila euro. Le fiamme gialle sono state insospettite dal fatto che un’impresa, che opera nel commercio auto e che è stata sottoposta ad un controllo, sarebbe stata in attività solo pochi mesi nel 2013 effettuando acquisti da fornitori esteri. Secondo gli investigatori, dunque, la ditta sarebbe stata costituita per interporsi tra i fornitori e gli acquirenti italiani al fine di realizzare la frode. La titolale dell’azienda è stata denunciata.


10:09 | Per gli inquirenti erano molteplici gli indicatori di pericolosità fiscale della ditta. Tra questi, appunto, la breve operatività e la presenza di acquisti intracomunitari eseguiti presso fornitori tedeschi, austriaci e spagnoli. Nel corso dell’ispezione sarebbero stati riscontrati, grazie a controlli incrociati ed accertamenti bancari, che in realtà l’azienda, priva di una propria struttura organizzativa e di autonoma capacità finanziaria, sarebbe stata costituita sostanzialmente per interporsi tra i fornitori esteri e gli effettivi acquirenti finali italiani, autosaloni campani e laziali, al fine di realizzare la presunta frode all’Iva.

L’impresa avrebbe operato, contrariamente ad ogni logica economica, rivendendo le macchine acquistate all’estero senza applicare alcun margine di guadagno (praticamente sottocosto). Inoltre non avrebbe osservato gli adempimenti fiscali della dichiarazione e del versamento, consentendo ai propri clienti di beneficiare, indebitamente, della detrazione dell’Iva sull’acquisto. Le indagini finanziarie hanno permesso di acquisire ulteriori elementi di prova, confermando come i pagamenti ai fornitori esteri avvenissero solo dopo aver ottenuto la provvista dall’effettivo acquirente.

Gli accertamenti bancari, poi, avrebbero evidenziato bonifici, per circa 354 mila euro, come compensi per l’intermediazione nell’acquisto di auto o per il disbrigo delle formalità d’immatricolazione, compensi non documentati da fatture.

La titolare dell’attività è stata dunque segnalata all’Autorità Giudiziaria di Crotone perché ritenuta responsabile dell’emissione di fatture per operazioni inesistenti sotto il profilo soggettivo (documenti che riferiscono l’operazione a soggetti diversi da quelli effettivi) per un imponibile di 530 mila euro ed Iva non dichiarata e non versata pari a 112 mila euro. La stessa dovrà anche rispondere del reato di omessa dichiarazione.