Grande partecipazione all’Open day dell’alberghiero di Le Castella

Crotone Attualità

Si conclude il mese più importante per il futuro dei giovani studenti della Terza Media, il mese in cui hanno dovuto decidere, tra tanti dubbi e incertezze, quale percorso di maturità scegliere. Una scelta per molti non facile, soprattutto in questo periodo di forte crisi e regressione sociale, un periodo dove il futuro è spesso messo in discussione.

L’Istituto Professionale di Stato per i Servizi Alberghieri e della Ristorazione, più comunemente l’Alberghiero di Le Castella, nei giorni scorsi ha organizzato una giornata denominata “Open Day”, ovvero un giorno aperto a tutti i visitatori per capire meglio le funzionalità di quest’istituto. Una giornata indirizzata maggiormente ai genitori degli alunni intenzionati e seguire questo importante percorso di crescita.

Tanti sono stati i presenti, ben accolti dai numerosi insegnati e, soprattutto, dai professionisti del settore, ovvero Chef, Maitre di sala, Receptionist, Barman e Direttori. Ad introdurci in questa lunga giornata, e spiegarci in sintesi l’importanza dell’Open Day, è stata la professoressa Anna Tricoli, insegnate di tedesco dell’Istituto: “L’Open Day nasce per pubblicizzare al meglio la nostra scuola, già riceviamo la visita di tutte le scuole medie del comprensorio, però non sempre si riesce, in quel poco tempo, a far capire al meglio ai ragazzi la vera importanza di intraprendere questo percorso. Con l’Open Day apriamo pienamente il nostro mondo non solo agli alunni ma anche ai genitori e a tutti i curiosi. E’ nostra intenzione promuovere al meglio quest’istituto, purtroppo ancora poco conosciuto e spesso mal conosciuto”.

La professoressa Tricoli mostra tanta energia quando parla dell’Istituto alberghiero, un energia che vorrebbe trasmettere ai futuri alunni: “Questo è un istituto professionale che ti porta direttamente nel mondo del lavoro, soprattutto oggi è molto importante essere preparati in modo professionale. Ci tengo a precisare – continua l’insegnante - che questa è una scuola a tutti gli effetti, è importante dirlo perché in molti pensano il contrario, qui si studiano regolarmente le materie classiche, poi ovviamente ci sono anche le materie d’indirizzo come sala, cucina, bar, ricevimento; si ha inoltre la possibilità di studiare due lingue importanti quali inglese e tedesco, e sappiamo quanto sia determinate oggi la conoscenza di almeno una lingua straniera.

Soprattutto però – conclude la Tricoli - si programmano le basi per gestire un attività ristorativa e conoscere ogni forma di cavillo burocratico, per questo si insegna anche Diritto ed Economia Aziendale. Una materia fondamentale per questo mondo è anche scienze della nutrizione”.

Infine la professoressa Tricoli ci parla di numeri e di iscrizioni: “Siamo soddisfatti per come stanno procedendo le iscrizioni quest’anno, negli ultimi anni siamo cresciuti molto da questo punto di vista e puntiamo ancora a migliorarci. In netto aumento soprattutto i corsi serali, indirizzati alle persone ormai fuori corso che hanno intenzione di volersi specializzare, o a chi, semplicemente, vuole imparare qualcosa di nuovo. E’ bello soprattutto vedere la voglia e lo spirito d’imparare di persone non più giovanissime, spesso molto più adulte di noi”.

Perché un giovane dovrebbe scegliere l’istituto alberghiero? A risponderci a questa domanda è invece lo chef, nonché insegnate di cucina, Gregorio Mantegna: “Un giovane dovrebbe scegliere quest’indirizzo soprattutto in considerazione del luogo di nascita, noi viviamo in un territorio nettamente vocato al turismo, perciò dovremmo cercare di specializzarci al massimo in questo settore. Frequentare l’Alberghiero non significa semplicemente imparare a cucinare, questo possiamo impararlo anche dalle nostre mamme, venire qui significa specializzarci, diventare professionisti e ambire a ruoli importanti in questo settore. La base per frequentare questa scuola è però la passione, noi diamo la possibilità di diventare grandi chef o pasticceri, maitre di sala, direttori d’albergo, per farlo però c’è bisogno dell’impegno massimo di ogni alunno”.