“Terezin. Le farfalle non volano qui” all’Istituto Comprensivo di Taverna

Catanzaro Attualità Anna Rotundo

Il Consiglio comunale dei ragazzi è un progetto di educazione alla cittadinanza condiviso dall’ Istituto Comprensivo di Taverna (Cz), diretto da Concetta Fichera, pensato per stimolare nei più giovani una partecipazione attiva alla vita della comunità di cui fanno parte e per incoraggiare la cultura del dialogo e della legalità. In questo senso, in occasione della Giornata della Memoria, si è tenuto a Taverna, presso la sala convegni della locale Banca BCC, il convegno organizzato dal Consiglio Comunale dei ragazzi di Taverna con riflessioni a cura degli alunni e la rappresentazione teatrale “Terezin".

Le farfalle non volano qui”, tenuta dalla compagnia teatrale “ Lalineassotile”. Gli alunni sono stati guidati dalla referente del Progetto "La città dei Ragazzi" (CCR) Clementina Amelio, e dalle prof.sse Maria Frustaci e Rita Catizone . Hanno partecipato all’iniziativa il Consiglio Comunale dei Ragazzi di Magisano, la classe quarta della primaria di Magisano, la scuola secondaria di Sorbo, le classi quarta e quinte di Taverna. La dirigente dell’Istituto Comprensivo di Taverna, Concetta Fichera, ha sottolineato la validità dell’iniziativa volta a tramandare e rafforzare nei giovani la consapevolezza della Shoah, renderne sempre vivo il ricordo e tributare il doveroso omaggio alle vittime e a quanti si opposero al progetto di sterminio nazista, sacrificando la propria libertà e la propria vita.

Dopo i saluti della vicaria Maria Frustaci, e del presidente del Consiglio d'Istituto Ercole Gesualdo, si è aperto il convegno sulle note della canzone di Guccini “ Canzone del bambino nel vento” e sui versi della poesia “Se questo è un uomo” di Primo Levi. Alcuni ragazzi, reduci da una visita in Polona, hanno ribadito come all’ingresso, sul cancello del tristemente famoso campo di Auschwitz, è scritta in tedesco, a caratteri cubitali la frase: “ Il lavoro rende liberi “, una frase cinica perché “ se ci pensiamo bene, come può rendere liberi un lavoro forzato, estenuante tanto da portare all’annientamento”? Nel suo discorso, la minisindaco di Taverna, Irene Cannistrà , ha sottolineato come “noi oggi siamo qua per non dimenticare le sofferenze di allora, per sapere scegliere di evitare nuove sofferenze oggi, ad altri popoli e ad altre persone, in qualsiasi parte del mondo: abbiamo il dovere di impegnarci perché i nostri comportamenti siano basati sull’accoglienza, sulla tolleranza, sul rispetto delle diversità, sulla lotta a ogni forma di prevaricazione” . Secondo il mini-vice- sindaco di Taverna, Vincenzo Montesani, “ non esistono razze inferiori e occorre che le coscienze degli uomini si ribellino di fronte al male, riscoprendo i veri valori della vita”.

Alle varie riflessioni ha fatto seguito la rappresentazione teatrale nella quale l'attrice si è immedesimata in una bambina del campo di Terezin,e interpretandone gli stati d'animo, ha coinvolto emotivamente gli alunni presenti che hanno assistito stupiti e silenziosamente.

L’Istituto Comprensivo di Taverna prosegue così il cammino intrapreso di sensibilizzazione delle nuove generazioni attraverso costruttivi momenti di riflessione e di confronto sui valori fondanti di una moderna società civile.