Magarò: “Bene Regione parte civile a processi ‘ndrangheta”

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“Con soddisfazione leggo della decisione assunta dalla giunta guidata da Mario Oliverio, di costituire la Regione Calabria come parte civile in tutti i processi contro la ‘ndrangheta. Il presidente lancia così un forte segnale testimoniando da quale parte le istituzioni devono porsi rispetto al dilagare della corruzione e della criminalità organizzata, che sono la vera palla al piede della Calabria, che frenano lo sviluppo della nostra terra e che devono essere combattute a viso aperto, senza se e senza ma”. Lo afferma in una nota Salvatore Magarò, già presidente della Commissione contro la ‘ndrangheta.

“Gli stessi principi di affermazione della legalità che hanno ispirato l’iniziativa di Oliverio erano alla base dell’analogo provvedimento da me proposto nell’ottobre del 2010 all’inizio della passata legislatura ed approvato all’unanimità dal consiglio regionale. In quella occasione si trattava di una mozione, la numero 10, con cui si impegnava il Governo regionale a costituirsi sempre e comunque parte civile nei processi in cui venivano contestati reati di ‘ndrangheta a danno dei cittadini, dei rappresentanti istituzionali o di qualunque altro soggetto pubblico o privato vessato o colpito da condotte delittuose riconducibili al cosiddetto “metodo ndranghetista”.

La mancata applicazione in concreto di quella e di altre norme antimafia, rimaste purtroppo lettera morta, sono tra i motivi che mi hanno indotto a prendere le distanze da quella esperienza politica per sostenere senza indugi la candidatura di Mario Oliverio, nella convinzione che egli avrebbe messo la lotta alla ‘ndrangheta al primo posto dell’agenda politica.

Al presidente della regione suggerisco, per rendere ancora più efficace il provvedimento assunto, di affidare la costituzione in giudizio ai tanti giovani avvocati calabresi che hanno passione, grinta ed entusiasmo per impegnarsi in questa giusta causa e che sono ansiosi di mettere la loro freschezza, la loro professionalità, le loro facce pulite a disposizione della massima istituzione calabrese”.

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