Mario Maiolo, POR rispedito al mittente. La Calabria necessita di un “colpo di reni”.

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Mario Maiolo

Se non fosse una triste realtà ci sarebbe da sorridere. La Calabria, che ha trasmesso il POR 2014-2020, approvato a Luglio dello scorso anno, prima delle festività natalizie, è stata bocciata impietosamente dalla Commissione data la presenza nel documento di informazioni erronee”.

Così Mario Maiolo, ex Consigliere regionale del PD calabrese, in carica dal 2010 al 2014 ed ex Assessore alla Programmazione Nazionale e Comunitaria dal 2006 al 2009.

“Quasi cinque anni di disastrosa amministrazione del Centrodestra – prosegue Maiolo – hanno fatto perdere definitivamente alla Calabria l’immagine positiva che la gestione di centrosinistra era riuscita a ricostruire tra il 2005 e il 2009, dopo un enorme lavoro per recuperare i fondi POR 2000-2006.

Il POR 2007-2013, da me coordinato, fu approvato nel 2007 all'unanimità dal Consiglio Regionale e definito dalla Commissione Europea “uno dei migliori in Europa”.

“Oggi, esattamente all’opposto, il POR 2014-2020, approvato in Consiglio regionale da una maggioranza di centrodestra delegittimata e dall’arrogante autoreferenzialità, sorda all’epoca alle molteplici osservazioni critiche oggi suggellate dal parere degli uffici di Bruxelles, è restituito al mittente aprendo la strada a nuovi e ingiustificati ritardi.

Un POR nel quale l’indicazione del plurifondo FESR-FSE, uno strumento positivo di per sé, è parziale e incompleto e non individua alcuna azione misurabile da alcun indicatore.

Un POR nel quale è completamente assente il riferimento alle aree interne, parte vitale della nostra Regione, per concentrare l'azione delle politiche sociali solo sulle aree urbane.

Aree urbane che, a loro volta, non sono concepite all'interno di una più ampia rete delle città, articolata e integrata a tutto il territorio regionale.

Questi e altri rilievi sono stati fatti sin dalle prime ore al Centrodestra che, evidentemente in preda a schermaglie di fine impero, è rimasto sordo, senza mostrare nessuna lungimiranza e nessun rispetto delle regole e dei regolamenti.

Come ho già avuto modo di affermare: il nuovo POR è un duro colpo alla cultura della programmazione e i “risultati” sono già evidenti: dopo la risoluta reazione di Bruxelles, la Calabria ritorna a essere la Cenerentola d’Europa.

Una Calabria che invece desidera e merita di essere in Europa, come dimostrano anche lo straordinario risultato di partecipazione alle ultime consultazioni per l’elezione dei membri del Parlamento europeo e il grande consenso personale riconosciuto al mio lavoro.

Occorre adesso un deciso colpo di reni, - conclude Maiolo – un grande accordo con la Calabria virtuosa, la Calabria che rinnega la “cultura” del clientelismo, dello scambio, della corruzione e della collusione, la Calabria che produce conoscenza, ricerca, impresa e solidarietà per tornare a essere una Regione con la schiena diritta”.